“Gennaio 2017–maggio 2018: a seguito di 37 attracchi della nave Aquarius e 7 della nave Vos Prudence nei porti di Catania, Augusta (SR), Pozzallo (RG), Trapani, Messina, Palermo nonché in altri scali italiani sono sbarcati 21.326 migranti, in 5.088 dei quali si sono riscontrati casi sanitari a rischio infettivo (scabbia, meningite, tubercolosi, AIDS e sifilide). I relativi ‘rifiuti pericolosi a rischio infettivo’, per un quantitativo complessivo di circa 24 mila chilogrammi, venivano smaltiti in maniera illecita al fine del conseguimento di un indebito risparmio di costi per la ONG pari al profitto sequestrato di circa 460 mila euro”. E’ quanto afferma la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catania nell’ambito dell’inchiesta che ha portato al coinvolgimento di Medici Senza Frontiere e della nave Aquarius, di due agenti marittimi italiani e di altri 24 persone. La Procura argomenta il meccanismo ritenuto fraudolento con dovizia di particolari e, in particolare, divulga agli organi di stampa una interessante registrazione telefonica. Si legge: “All’esito di articolate indagini, su delega della Procura Distrettuale presso il Tribunale di Catania, i Finanzieri del Comando Provinciale etneo e della locale Sezione Operativa Navale, unitamente al Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (SCICO), hanno proceduto all’esecuzione di un decreto di sequestro preventivo d’urgenza per un importo complessivo pari a circa 460 mila euro corrispondente al profitto accertato rispetto ai delitti contestati di ‘attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti’ (art.452 – quaterdecies del codice penale) nei confronti sia degli agenti marittimi sia delle ONG ‘Medici senza frontiere – Operational Centre Belgium – Missione Italia’, ‘Medici senza frontiere – Operational Centre Amsterdam’, sia infine di appartenenti a vario titolo a tali enti. Contestualmente sono stati notificati dalla Guardia di Finanza, unitamente al Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e della Squadra Mobile della Questura di Catania – che hanno svolto lunghe e complesse indagini con servizi tecnici anche su bersagli telematici – avvisi di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di 24 indagati. Il decreto di sequestro preventivo d’urgenza delle somme di denaro, che era stato disposto d’urgenza da questa Procura ed eseguito su somme in contanti rinvenute nei conti correnti di alcuni indagati incluse le due ONG, è stato convalidato dal G.I.P. di Catania, il quale ha anche disposto il sequestro preventivo della nave ONG Aquarius attualmente ormeggiata a Marsiglia in Francia, così come richiesto da questo ufficio”.
L’accusa – La tesi accusatoria della Procura: “Le persone coinvolte, a vario titolo, risultano aver sistematicamente condiviso, pianificato ed eseguito un progetto delittuoso di illegale smaltimento di un ingente quantitativo di rifiuti pericolosi a rischio infettivo, sanitari e non, derivanti dalle attività di soccorso dei migranti a bordo delle navi ONG Vos Prudence (da marzo 2017 a luglio 2017) e Aquarius (dal gennaio 2017 al maggio 2018) e conferiti in modo indifferenziato, unitamente ai rifiuti solidi urbani, in occasione di scali tecnici e sbarco di migranti nei porti di Catania, Augusta (SR), Pozzallo (RG), Trapani, Messina, Palermo nonché in altri porti italiani. In particolare dalle indagini emergeva che gli appartenenti alle ONG concordavano con gli agenti marittimi di smaltire sistematicamente rifiuti speciali sanitari pericolosi a rischio infettivo, sanitari e non, derivati dall’attività di soccorso dei migranti a bordo della nave Aquarius, classificandoli fraudolentemente come rifiuti speciali e conferendoli in modo indifferenziato insieme con i rifiuti solidi urbani. Tra gli indagati, destinatari del provvedimento cautelare di sequestro figurano un agente marittimo, intermediario tra l’altro dei rapporti commerciali tra l’ONG ‘Medici Senza Frontiere’ (per l’operatività delle navi Vos Prudence e Aquarius) e le imprese incaricate del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti di bordo operanti in vari porti d’Italia; il suo sub-agente che ha curato, tramite società cooperativa, il conferimento dei rifiuti delle navi Aquarius e Vos Prudence in occasione di ogni sbarco di migranti e scalo tecnico presso il porto di Catania; l’ONG ‘Medici Senza Frontiere’ (M.S.F.), quale produttrice dei rifiuti oggetto del traffico illecito, con riferimento al Centro Operativo di Amsterdam (O.C.A.) per quanto concerne l’operatività della nave Aquarius e al Centro Operativo di Bruxelles (O.C.B.) – Missione Italia, che ha gestito e finanziato le attività di soccorso prestate dalla nave Vos Prudence sino al mese di ottobre 2017. I menzionati centri operativi hanno personalità giuridica e autonomia organizzativa e rispondono ai sensi del D.Lgs. 231/2001 (Responsabilità amministrativa degli enti) per il delitto di ‘attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti’ commesso a loro vantaggio da persone con ruoli operativi nell’organizzazione interna alle navi Vos Prudence (per il periodo marzo – luglio 2017) e Aquarius (per il periodo gennaio 2017 – maggio 2018). Nello specifico gli indagati qualificavano, conferivano e smaltivano fraudolentemente, in modo indifferenziato, i rifiuti derivati dall’attività di salvataggio in mare (gli indumenti contaminati indossati dagli extracomunitari, gli scarti degli alimenti somministrati agli stessi, nonché, i rifiuti sanitari infettivi utilizzati a bordo per l’assistenza medica) eludendo i rigidi trattamenti imposti dalla loro natura infettiva (in ragione della quale gli stessi andavano classificati come pericolosi, sanitari e non, ad alto rischio infettivo). Dalle indagini emergeva la consapevolezza da parte degli indagati della pericolosità degli indumenti indossati dai migranti, in quanto fonte di trasmissione di virus o agenti patogeni, come emergeva tra l’altro anche dai S.A.R. Report Rescues in relazione alle condizioni sanitarie dei migranti assistiti a bordo dell’Aquarius (ove si segnalano frequenti casi di scabbia, HIV, infezioni del tratto respiratorio quali tubercolosi, meningite). L’illecita attività di smaltimento dei rifiuti pericolosi veniva accertata con riguardo a 37 sbarchi dell’Aquarius e 7 sbarchi della nave Vos Prudence, per un quantitativo complessivo di circa 24 mila chilogrammi di rifiuti pericolosi, con il conseguimento di un indebito risparmio di costi per la ONG pari al profitto sequestrato di circa 460 mila euro. Il compendio indiziario è stato acquisito attraverso l’effettuazione di intercettazioni telefoniche, telematiche, ambientali e video, nonché l’analisi di documentazione marittima, sanitaria e commerciale relativa ai citati sbarchi e gli scali tecnici delle navi ONG produttrici di rifiuti”.
Il meccanismo: “Per ogni sbarco e scalo tecnico, il Comandante della nave trasmetteva alle autorità marittime e all’agenzia marittima raccomandataria – 24 ore prima dell’approdo – un modulo di notifica con l’indicazione della categoria e dei quantitativi di rifiuti da conferire; in ragione della tipologia dei rifiuti da sbarcare, il gestore dell’impianto portuale organizzava il servizio di raccolta; al termine delle operazioni, l’operatore ecologico consegnava al Comandante o suo preposto il ‘buono di servizio giornaliero’, valido come ricevuta di effettiva consegna della tipologia e dei quantitativi di rifiuti dichiarati; la ditta portuale concessionaria del servizio di smaltimento prendeva in carica i rifiuti (registro di carico e scarico); durante il trasporto in discarica i rifiuti erano accompagnati dal formulario di identificazione rifiuti (F.I.R.). Dalle indagini emergeva che in occasione di tutti gli sbarchi lo smaltimento dei rifiuti era realizzato per il tramite della ditta siciliana che nei porti diversi da Augusta si avvaleva di propri sub-agenti, senza mai dichiarare la presenza di rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo derivanti dagli scarti degli alimenti e dagli indumenti indossati dai migranti, seppur in presenza di numerosi e documentati casi di malattie registrate dai vari Uffici di Sanità Marittima siciliani e del Sud-Italia intervenuti al momento dell’arrivo dei migranti nei porti italiani. Infatti, nel periodo gennaio 2017 – maggio 2018 venivano rilevati n. 5.088 casi sanitari a rischio infettivo (scabbia, meningite, tubercolosi, AIDS e sifilide) su 21.326 migranti sbarcati. L’accordo criminoso concluso tra gli appartenenti alle ONG e l’agenzia marittima consentiva da un lato alle stesse ONG di realizzare notevoli risparmi di spesa per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi, dall’altro all’agente di offrire un servizio di smaltimento a prezzi concorrenziali grazie al quale triplicava il suo giro d’affari passato dai 45 mila euro del 2014 ai 140 mila euro del 2016. Altrettanto determinante è risultato il contributo del sub-agente che, attraverso la sua società si è occupato a Catania, per conto del primo, della intermediazione al ritiro dei rifiuti di bordo tra i comandanti delle navi Vos Prudence e Aquarius e la società operativa nel servizio di raccolta rifiuti all’interno del porto”.
La prova – “Al fine di riscontrare il già grave quadro indiziario, le Fiamme Gialle etnee, in data 10 maggio 2018, al termine dello sbarco di 105 migranti dall’Aquarius, verificavano e sottoponevano a sequestro il carico di rifiuti appena trasbordato dalla nave e trasportato da un autocarro compattatore diretto presso il deposito della società operante. In tale circostanza si accertava che tra i 15 metri cubi di rifiuti dichiarati dal Comandante dell’Aquarius quali rifiuti alimentari e speciali indifferenziati (carta e plastica), erano presenti 2 metri cubi (80 chili) di rifiuti pericolosi a rischio infettivo consistenti in indumenti dismessi dai migranti potenzialmente contaminati da virus ed altri agenti patogeni, nonché rifiuti sanitari a rischio infettivo derivanti dall’attività di assistenza medico-sanitaria prestata a bordo ai migranti”.
Medici Senza Frontiere – La replica dell’organizzazione (VEDI QUI): “Siamo indignati: Dal 2015 sbarcati 80mila persone in 200 attracchi. Nei porti siamo controllati e ci sembra assurdo aver potuto organizzare un traffico illecito sotto gli occhi delle autorità. Comunque avvieremo una indagine interna. In queste ore la Aquarius è stata sequestrata per presunte irregolarità nello smaltimento dei rifiuti di bordo: ci sentiamo vittime della linea di criminalizzazione della solidarietà. Condanniamo fortemente il sequestro della nave. Tutte le nostre operazioni in porto – compresa la gestione dei rifiuti – hanno sempre seguito procedure standard e possiamo dire di esserci affidati a degli agenti marittimi. Le autorità competenti non hanno contestato queste procedure né individuato alcun rischio per la salute pubblica, da quando abbiamo avviato le attività in mare nel 2015. Ribadiamo piena disponibilità a collaborare con le autorità italiane. Noi non ci arrendiamo e continueremo a fare quello che facciamo da 47 anni in tutto il mondo: salvare vite”.