VIDEO – Sanità, fine commissariamento? Picarone: “Obiettivi raggiunti, gestione ordinaria dal prossimo triennio”

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Quando, in campagna elettorale, ha ideato lo slogan ‘mai più ultimi’, l’allora candidato alla presidenza della Regione Campania Vincenzo De Luca guardava soprattutto a due settori: rifiuti e sanità. Per questo, poi, ha affidato il primo al fidatissimo vice-Presidente Fulvio Bonavitacola (assessore all’Ambiente) ed ha tenuto il secondo per sé, demandando la sostanza dell’azione politico-amministrativa all’altro suo braccio operativo: il consigliere e presidente della Commissione Bilancio Franco Picarone. Se sui rifiuti i risultati sono stati per nulla esaltanti (dopo tre anni di 6 milioni di ecoballe ben 5.5 sono ancora sul territorio e oggi la Campania è in stato di pre-emergenza), sulla sanità il primo obiettivo strategico sta per essere raggiunto: “Abbiamo creato i presupposti per l’uscita dal commissariamento, e quindi del ritorno all’ordinarietà, a partire dal prossimo triennio” dice Picarone, riferendosi all’inizio del 2019. Il discorso è articolato e lo sviluppa nell’ambito dei premi alla ricerca scientifica ‘Francesca Mancuso’ ed all’impegno sanitario e sociale nel campo oncologico ‘Roberta Migliorati’, organizzati dall’Associazione Angela Serra di Arturo Iannelli; riconoscimenti attribuiti al professor Paolo Prospero Ghia, ordinario di  medicina interna dell’Università Vita-Salute presso l’Ospedale San Raffaele di Milano.
Reduce da una due-giorni di aspri confronti territoriali per le chiusure dei punti nascita di Polla e Sapri, Picarone spiega: “Al nostro insediamento, nel 2015, eravamo ultimi in tutte le classifiche: lo stato di commissariamento ha determinato il blocco del turn over con la conseguenza della mancata immissione di oltre 15mila addetti. Però stiamo lavorando: da cinque anni consecutivi non siamo in disavanzo del bilancio e siamo passati, nella classifica dei Livelli Essenziali di Assistenza, dai 105-107 punti del 2015 ai 152 punti del 31 dicembre 2017. Siamo vicini al traguarda dei 160 punti necessari per tornare alla gestione ordinaria. L’uscita dal commissariamento significherebbe sbloccare il piano ospedaliero, gli atti aziendali, ottenere la deroga per oltre quattromila assunzioni, sbloccare 170 milioni per l’edilizia sanitaria. Siamo in dirittura d’arrivo: ovviamente dovranno essere superate le contrapposizioni di carattere politico”.
Livelli Essenziali di Assistenza – Ma cosa sono i Lea? Il Ministero è chiaro: “I Livelli essenziali di assistenza sono le prestazioni e i servizi che il Servizio sanitario nazionale è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione (ticket), con le risorse pubbliche raccolte attraverso la fiscalità generale (tasse)”. Il 18 marzo 2017 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale (Supplemento ordinario n.15) il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) del 12 gennaio 2017 con i nuovi Livelli essenziali di assistenza. Il provvedimento, che rappresenta il risultato di un lavoro condiviso tra Stato, Regioni, Province autonome e Società scientifiche, è stato predisposto in attuazione della Legge di stabilità 2016, che ha vincolato 800 milioni di euro per l’aggiornamento dei LEA. Esso individua tre grandi LEA: prevenzione collettiva e sanità pubblica (che comprende tutte le attività di prevenzione rivolte alle collettività ed ai singoli); assistenza distrettuale (attività e i servizi sanitari e socio-sanitari diffusi sul territorio); assistenza ospedaliera. “Le Regioni – specifica ottimisticamente il Ministero – potranno erogare servizi e prestazioni ulteriori rispetto a quelle incluse nei LEA,utilizzando risorse proprie”.
Per garantire l’aggiornamento continuo, sistematico, su regole chiare e criteri scientificamente validi dei Livelli essenziali di assistenza, è stata inoltre istituita con decreto ministeriale la Commissione nazionale per l’aggiornamento dei LEA e la promozione dell’appropriatezza nel Servizio sanitario nazionale. Infine, con decreto del Ministro della salute del 21 novembre 2005 è stato istituito, presso il Ministero, il Comitato permanente per la verifica dell’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza “a cui è affidato il compito di verificare l’erogazione dei LEA in condizioni di appropriatezza e di efficienza nell’utilizzo delle risorse, nonché la congruità tra le prestazioni da erogare e le risorse messe a disposizione dal SSN”. E’ il tavolo a cui da una parte siede il Ministro Giulia Grillo, dall’altro il Governatore Vincenzo De Luca.

Articolo illegittimo – Uscita dal commissariamento che, se sarà, avverrà al termine di un percorso irto e tortuoso. E’ infatti del 1 giugno scorso la sentenza  n. 117 (relatore Aldo Carosi) con cui la Corte Costituzionale, precisando i limiti entro cui può operare la Regione durante la fase finalizzata al riequilibrio strutturale della finanza sanitaria, ha dichiarato illegittimo l’articolo 1, commi 4, lettere a), b) e c), 8, 10 e 30, della legge della Regione Campania 31 marzo 2017, n. 10, «Misure per l’efficientamento dell’azione amministrativa e l’attuazione degli obiettivi fissati dal DEFR 2017 – Collegato alla stabilità regionale per il 2017 (Fonte: Regioni.it – Conferenza Stato-Regioni)». Si legge: “Le Regioni in piano di rientro sanitario non si possono sovrapporre legislativamente e amministrativamente alle funzioni commissariali ma devono limitarsi a compiti di impulso e vigilanza per la garanzia dei LEA e a una trasparente e corretta trasposizione delle entrate e degli oneri finanziari per la sanità nel bilancio regionale, secondo i canoni previsti dall’articolo 20 del d. lgs. n. 118/2011. Norma che prevede la trasparente esposizione nel bilancio regionale delle risorse, degli interventi, degli oneri e delle entrate fiscali inerenti lo svolgimento del servizio. Le prime tre disposizioni interferivano con l’attività del Commissario ad acta e con l’attuazione del piano, inserendo norme integrative e non conformi al dettato del suddetto piano”.

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