Nelle ore in cui la sinistra esulta per la vittoria del candidato di bandiera (Strianese) alle elezioni provinciali (con i cittadini però esclusi dal voto), arriva la ‘doccia scozzese’ dei dati Legambiente “sulle performance ambientali delle città capoluogo” l’annuale rapporto realizzato con il contributo scientifico dell’Istituto di Ricerche Ambiente Italia e la collaborazione editoriale de Il Sole 24 Ore.
Su 104 posizioni – Mantova prima, Catania ultima – Salerno strappa un non lusinghiero 54esimo posto superata da Benevento (40) e seguita da Caserta (57), Avellino (76) e Napoli (89). Così Maria Teresa Imparato, presidente regionale Legambiente: “In Campania continua a prevalere un diffuso immobilismo nelle politiche ambientali. Napoli si piazza stabilmente nella parte bassa della graduatoria, Avellino crolla, appena sufficienti Salerno e Caserta. Meglio fa Benevento. I nostri capoluoghi di provincia si presentano come città apatiche, statiche e pigre. Rimpastano le giunte, cambiano gli attori ma alla fine il risultato non cambia: nessun scatto, nessuna innovazione, nessun beneficio. E’ chiaro che dai sindaci delle nostre città si deve certamente pretendere molto più coraggio, molta più discontinuità e capacità di innovazione”.
Il rapporto analizza alcuni indicatori-base. Si legge:
Salerno – In 54a posizione in classifica raggiunge appena la sufficienza. La raccolta differenziata si assesta al 60%. Sufficiente la qualità dell’aria (ma manca una capillare rilevazione attraverso centraline Arpac, ndr). Nel capoluogo l’acqua immessa nella rete viene perduta in percentuale pari al 54,9% a riprova di una situazione critica per la città. Male l’offerta del trasporto pubblico che viene calcolata con i chilometri percorsi annualmente dalle vetture per ogni abitante residente: Salerno che si posiziona in zona retrocessione per le città medie con 15 km-vetture/ab. Sono 3,5 mq totali di piste ciclabili pari a 0,24 metri equivalenti di pista ciclabile ogni 100 abitanti. Sono 0,39 mq di superficie pedonalizzata per abitante. Sono 15alberi/100 abitanti esistenti in aree di proprietà pubblica.
Napoli – In 89° posizione risulta la peggiore, superata solo da Palermo, tra le grandi città. Cresce la criticità sul fronte del biossido di azoto, con Napoli tra le 28 città italiane in cui almeno una centralina ha rilevato concentrazioni medie annue superiori ai 40 μg/mc, e rientra tra le sei (insieme con Torino, Firenze, Milano, Brescia, Roma) che superano il valore limite di oltre il 50 per cento. La raccolta differenziata si assesta al 34,5%, percentuale ancora bassa rispetto alle altre grandi città a cui si aggiunge un aumento della quantità di rifiuti pro-capite prodotti tra le più alte d’Europa (oltre 520 kg per abitante, circa il 40% in più rispetto a Praga e Madrid, il 25% in più rispetto a Berlino). I numeri del trasporto pubblico con 109 passeggeri trasportati annualmente per abitante – sono ancora lontani dalle altre grandi metropoli e città turistiche come Venezia con 689 viaggi/ab, Milano 478 viaggi/ab e Roma 328 viaggi/ab. Inoltre tra le grandi città per quanto riguarda l’offerta di servizio di trasporto pubblico con 17 km-vetture/ab risulta tra le peggiori. Inoltre, una ricerca condotta da Isfort (2016) segnala come il 41,3% degli abitanti delle grandi città italiane vorrebbe muoversi di più coi mezzi pubblici mentre, parallelamente, il 32,2% auspica di poter stare meno tempo al volante. Ben tre italiane, ad esempio, compaiono tra le 20 città più congestionate d’Europa con tempi di percorrenza quotidianamente più lunghi del 40% (Roma), del 33% (Napoli) e del 30% (Milano) rispetto a quella che potrebbe essere la durata dei tragitti in condizioni di traffico normali. Inoltre Roma, Napoli, Catania e Palermo sono tra le città europee dove i cittadini hanno tempi d’attesa record alle fermate dei bus. Le statistiche di Moovit evidenziano che a Roma e a Napoli i cittadini trascorrono il tempo più lungo in bus, oltre 70 minuti, per andare al lavoro o tornare a casa. In particolare trascorrono più di 2 ore sui mezzi pubblici il 22% dei romani e il 19% dei napoletani. Sufficiente l’estensione media delle isole pedonali che arriva a 0,47 m2 per abitante. Più del 40 per cento dell’acqua immessa nella rete viene dispersa .Nota positiva l’aumento dell’estensione del verde urbano con Napoli che registra una crescita tra il 2011 e 2016 di circa due metri quadrati per abitante, passando da 11,8 m2al 13,6 m2.
Caserta – In 57a posizione si classifica a metà classifica. Sono ben 53 i giorni di superamenti quotidiani del limite dei 50 μg/m³ per il Pm10 nel 2017. La raccolta differenziata fa registrare una percentuale pari al 51% ma ancora alta la produzione annua pro capite di rifiuti urbani alta pari a 492kg/ab. Sono appena 0,11 i metri quadrati di superficie pedonale a disposizione di ogni residente mentre sono 20,2 mq di verde fruibile in area urbana per abitante. Non risponde sulla dispersione della rete mentre la capacità di depurazione pari al 93%.
Avellino – Crolla dalla 43posizione dello scorso anno alla 76a di quest’anno. Scarsa la qualità dell’aria dove la media relativa alle concentrazioni di polveri sottili si assesta sui 42 microgrammi al metro cubo che supera il limite per la protezione della salute umana di 40 μg/mc, previsto dalla direttiva comunitaria. E nel 2017 sono ben 49 i giorni i di superamenti quotidiani per il Pm10 nella centralina posizionata Scuola Alighieri. Viene promossa sulla depurazione con il 100% di capacità depurativa ma non invia dati sulle perdite di rete. Scende ancora la percentuale di raccolta differenziata al 30% con una produzione annua pro capite di rifiuti urbani alta pari a 478kg/ab. Zero mq di pista ciclabile. Non disponibili i dati sulla superficie stradale pedonalizzata.
Benevento – Al 40mo posto, conquista il primato regionale tgra i capoluoghi di provincia. La percentuale di raccolta differenziata raggiunge il 64 % conseguendo la maglia rosa regionale e tra le migliore città del sud. Ottima performance per la riduzione della produzione annua pro capite di rifiuti urbani (399 kg/ab), settima migliore città italiana. Unica tra le città campane ad avere un buon indice di ciclabilità con 18,70 metri equivalenti per pista ciclabile ogni 100 abitanti. Nota dolente la depurazione. Gli ultimi dati Istat relativi alla percentuale di popolazione servita da rete fognaria delle acque reflue urbane relativi al 2016 sembrano mostrare una situazione più critica con Benevento, ultima in classifica, con solo il 17% degli abitanti allacciati mentre l’acqua immessa nella rete viene perduta in percentuale pari al 38,9%.
CLASSIFICA FINALE ECOSISTEMA URBANO 2018
Pos. | Città | Pos. | Città | Pos. | Città | |||
1 | Mantova | 78,14% | 36 | Nuoro | 58,05% | 71 | Lecco | 48,13% |
2 | Parma | 76,83% | 37 | Vercelli | 57,97% | 72 | Foggia | 47,96% |
3 | Bolzano | 74,27% | 38 | Ferrara | 56,34% | 73 | Novara | 47,26% |
4 | Trento | 73,82% | 39 | Siena | 55,95% | 74 | Reggio Calabria | 46,30% |
5 | Cosenza | 71,42% | 40 | Benevento | 55,91% | 75 | Pescara | 46,12% |
6 | Pordenone | 71,06% | 41 | Forlì | 55,58% | 76 | Avellino | 45,81% |
7 | Belluno | 68,94% | 42 | Catanzaro | 55,38% | 77 | Campobasso | 45,30% |
8 | Treviso | 68,56% | 43 | Cuneo | 55,29% | 78 | Torino | 45,27% |
9 | Macerata | 67,85% | 44 | Ravenna | 55,14% | 79 | Grosseto | 45,13% |
10 | Bologna | 67,01% | 45 | Cagliari | 54,85% | 80 | Bari | 44,84% |
11 | Verbania | 66,97% | 46 | Arezzo | 54,65% | 81 | Caltanissetta | 44,67% |
12 | La Spezia | 65,37% | 47 | Terni | 54,56% | 82 | Taranto | 44,14% |
13 | Oristano | 65,25% | 48 | L’Aquila | 54,08% | 83 | Enna | 44,11% |
14 | Venezia | 65,21% | 49 | Vicenza | 53,89% | 84 | Messina | 43,60% |
15 | Biella | 64,54% | 50 | Pavia | 53,58% | 85 | Pistoia | 43,08% |
16 | Rimini | 64,27% | 51 | Padova | 52,97% | 86 | Ragusa | 42,47% |
17 | Pesaro | 63,81% | 52 | Livorno | 52,65% | 87 | Roma | 42,38% |
18 | Bergamo | 62,19% | 53 | Asti | 51,94% | 88 | Rovigo | 42,36% |
19 | Udine | 62,03% | 54 | Salerno | 51,47% | 89 | Napoli | 42,13% |
20 | Teramo | 61,94% | 55 | Varese | 51,46% | 90 | Imperia | 42,03% |
21 | Savona | 61,64% | 56 | Isernia | 51,42% | 91 | Matera | 41,46% |
22 | Cremona | 61,60% | 57 | Caserta | 51,18% | 92 | Crotone | 40,62% |
23 | Milano | 60,95% | 58 | Piacenza | 51,06% | 93 | Potenza | 40,14% |
24 | Reggio Emilia | 60,70% | 59 | Sassari | 51,00% | 94 | Alessandria | 39,95% |
25 | Sondrio | 59,82% | 60 | Viterbo | 50,99% | 95 | Latina | 38,02% |
26 | Pisa | 59,75% | 61 | Rieti | 50,36% | 96 | Vibo Valentia | 37,51% |
27 | Lucca | 59,50% | 62 | Como | 50,08% | 97 | Trapani | 37,00% |
28 | Perugia | 59,34% | 63 | Lecce | 50,05% | 98 | Monza | 36,77% |
29 | Trieste | 59,26% | 64 | Chieti | 49,88% | 99 | Siracusa | 35,08% |
30 | Gorizia | 58,83% | 65 | Modena | 49,85% | 100 | Palermo | 34,93% |
31 | Brescia | 58,66% | 66 | Prato | 49,47% | 101 | Frosinone | 33,95% |
32 | Aosta | 58,54% | 67 | Verona | 48,74% | 102 | Massa | 33,85% |
33 | Firenze | 58,53% | 68 | Ascoli Piceno | 48,45% | 103 | Agrigento | 33,67% |
34 | Ancona | 58,47% | 69 | Genova | 48,42% | 104 | Catania | 30,88% |
35 | Lodi | 58,08% | 70 | Brindisi | 48,39% |
Fonte: Legambiente, Ecosistema Urbano (Comuni, dati 2017) – Elaborazione: Ambiente Italia