Terremoto nelle Forze Armate. La Guardia di Finanza scopre un sofisticato metodo di alterazione delle procedure concorsuali finalizzato alle composizioni di graduatorie da cui Esercito, Aeronautica Militare, Marina Militare e Capitaneria di Porto hanno attinto per le immissioni in ruolo. L’operazione è descritta dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli: “Nell’ambito di un’articolata indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli, i militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza stanno dando esecuzione a quindici ordinanze di custodia cautelare emesse dal GIP presso il Tribunale partenopeo. I destinatari dei provvedimenti sono principalmente appartenenti o ex appartenenti alle Forze Armate e alle Forze di Polizia, quotidianamente impegnati nel favorire il ‘buon esito’ dei concorsi in dette Amministrazioni da parte di giovani candidati, a fronte di una illecita elargizione di denaro ad opera degli aspiranti o dei loro prossimi congiunti”. L’accusa è di “associazione per delinquere finalizzata alla commissione di delitti di corruzione, rivelazione del segreto d’ufficio e altri gravi reati commessi in relazione alle procedure afferenti il reclutamento di oltre duemila volontari in ferma prefissata quadriennale nelle Forze Armate, articolato in due immissioni”. Nei particolari: “Le attività investigative hanno fatto emergere l’ideazione da parte di un ingegnere informatico e di un appartenente alla Capitaneria di Porto di un articolato meccanismo fraudolento. Il funzionamento di tale meccanismo, attivato dietro corrispettivo e divulgato alcuni giorni prima dell’inizio della prova selettiva anche tramite un militare della Marina, ha consentito a un numero cospicuo di concorrenti (sia della prima che della seconda immissione) di superare la prova di cultura generale. Nell’indagine anche la compravendita del ‘sistema’ da parte di alcuni personaggi operanti attraverso lo schermo di scuole di formazione”. La Finanza spiega l’ingegnoso sistema: “Esso consisteva in due stratagemmi: un vero e proprio ‘algoritmo’, applicabile alla maggior parte dei quesiti somministrati e consistente in una combinazione di quattro componenti numeriche da sommare tra loro, il cui risultato totale serviva a individuare, tra le possibili risposte, quella esatta; una dispensa o pandetta recante, per le materie non coperte dal citato ‘algoritmo’, un estratto della banca dati pubblica, compendiante un numero limitato di quesiti identici o comunque analoghi a quelli destinati a comporre i questionari da somministrare. Relativamente alla seconda immissione, tra l’altro, le indagini hanno permesso di appurare il funzionamento dell’algoritmo sino alla data in cui l’ingegnere sostituiva (e distruggeva) tutti i plichi sigillati (consegnati prima dell’inizio delle prove selettive), contenenti i questionari elaborati e non ancora estratti, con altri plichi recanti analoghi questionari. Grazie al materiale illecito di cui hanno avuto la disponibilità, la quasi totalità dei concorrenti – i cui nomi sono emersi nel corso delle indagini – che ha sostenuto la prova scritta è riuscita a superare la menzionata prova selettiva. Avendo ottenuto l’idoneità nelle successive fasi concorsuali, 43 di tali concorrenti sono stati inseriti nelle graduatorie di merito delle singole Forze Armate; di costoro, 39 sono stati utilmente collocati tra i vincitori di concorso (30 per l’Esercito, 5 per l’Aeronautica Militare, 4 per Marina Militare e Capitaneria di porto) e, verosimilmente, incorporati. Il quadro indiziario ritenuto dal giudice idoneo all’adozione dei provvedimenti oggi eseguiti dovrà naturalmente ricevere la conferma dal contraddittorio già nella fase cautelare Gli elementi indiziari acquisiti nel corso delle investigazioni fanno peraltro ritenere probabile che questi concorrenti siano solo una parte di coloro che hanno superato le predette prove scritte grazie al sistema fraudolento ideato. Sono in corso di notificazione 135 avvisi di conclusione delle indagini nei confronti dei concorrenti o di loro familiari alcuni dei quali, dopo essere entrati in contatto con persone destinatarie di misure cautelari, hanno a loro volta diffuso – previo compenso – il citato meccanismo. Le operazioni condotte rientrano nell’ambito di una più ampia attività di indagine della Procura di Napoli in merito a diversi concorsi nelle Forze Armate e nelle Forze di Polizia”.
Alterazione concorsi Forze Armate: 15 arresti, 135 indagati
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