Grande ‘colpo’ della Guardia di Finanza di Palermo che, in collaborazione con il Reparto Aeronavale, l’Europol, il MAOC (Maritime Analysis and Operations Centre) di Lisbona, la DEA statunitense e la Polizia Criminale del Montenegro, hanno stroncato un traffico internazionale di stupefacente con un sequestro di hashish per un controvalore di circa 200 milioni di euro ed all’arresto di undici montenegrini. Così le Fiamme Gialle: “I finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Palermo, con il supporto operativo del Gruppo Aeronavale di Messina e la collaborazione del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata hanno portato a conclusione, sotto il coordinamento e la direzione della Procura della Repubblica – DDA di Palermo, una articolata operazione a contrasto al traffico internazionale di stupefacenti che si è conclusa con il sequestro di oltre 20 tonnellate di hashish (20.140 chilogrammi) probabilmente destinati al mercato europeo e di circa 400.000 litri di gasolio, di una motonave oceanica battente bandiera panamense, denominata ‘Remus’. Arrestate le undici persone di equipaggio, tutti cittadini montenegrini. I risultati conseguiti dall’operazione sono il frutto di una attenta attività di intelligence e di analisi delle rotte seguite dall’imbarcazione che, dopo essere partita dal porto di Las Palmas in Gran Canaria, aveva dichiarato di essere diretta verso il porto di Tuzla (Turchia), via Alexandria (Egitto). L’attività di ‘ombreggiamento’ dell’imbarcazione, svolta con l’impiego di aeromobili e pattugliatori d’altura della Guardia di Finanza, ha permesso di verificarne il comportamento sospetto, posto che – durante la navigazione in acque internazionali antistanti le coste nord africane – ha spento ripetutamente il proprio trasmettitore AIS (Automatic Identification System), per occultare la propria posizione ed i propri movimenti. Le evidenti anomalie emerse durante il costante monitoraggio della navigazione hanno consentito di ipotizzare il coinvolgimento della motonave ‘Remus’ nel traffico internazionale di stupefacenti che, negli ultimi anni, ha visto più volte protagonisti i Paesi del nord Africa. Ulteriori approfondimenti info-investigativi svolti, anche in una cornice di cooperazione internazionale, hanno consentito di definire ruoli e responsabilità dei membri dell’equipaggio fino ad ipotizzare il loro pieno coinvolgimento nei traffici illeciti in questione. Sulla base dei preliminari elementi di riscontro raccolti, è stata richiesta – attraverso la Direzione Centrale dei Servizi Antidroga del Ministero dell’Interno – l’autorizzazione all’abbordaggio, in acque internazionali, alle Autorità panamensi (in virtù dell’articolo 17 della Convenzione delle Nazioni Unite contro il traffico illecito di stupefacenti e di sostanze psicotrope). All’atto dell’abbordaggio, il comportamento sospetto del Comandante della nave e dell’equipaggio, i quali non sono stati in grado di fornire chiare spiegazioni in merito alle proprie attività in mare ed alla propria destinazione, spingevano i militari a scortare il natante presso il porto di Palermo, anche in relazione alla presenza a bordo di 18 serbatoi contenenti complessivamente circa 400.000 litri di gasolio, i quali non potevano essere ispezionati adeguatamente in mare. Lo svolgimento delle complesse operazioni di ricerca a bordo avvenute in un contesto particolarmente critico, stante il notevole quantitativo di carburante stivato, è stato reso possibile grazie al pronto intervento e alla perizia tecnica dei Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Palermo che assicuravano, con un lavoro di bonifica durato oltre 14 ore e la successiva ininterrotta presenza, la giusta cornice di sicurezza per la prevenzione di ogni incidente. Anche l’intervento di una unità medica dell’Autorità di Sistema Portuale di Palermo, consentiva l’accurato monitoraggio delle condizioni di salute dei finanzieri impegnati nelle operazioni, rese particolarmente difficoltose dalle esalazioni del combustibile. Le complesse manovre per lo svuotamento di due serbatoi di prua, contenenti 20.000 litri di gasolio, permettevano di rinvenire, completamente sommersi nel carburante, oltre 650 sacchi di iuta contenenti, complessivamente, oltre 20 tonnellate di hashish, di 13 diverse qualità, per un valore di mercato oscillante tra i 150 e i 200 milioni di euro. Nella complessa operazione, tutt’ora in corso, hanno fornito un indispensabile contributo operativo anche il Reparto Aeronavale ed il Gruppo della Guardia di Finanza di Palermo, oltre che Europol, il MAOC (Maritime Analysis and Operations Centre) di Lisbona, la DEA statunitense e la Polizia Criminale del Montenegro, nell’ambito del progetto di collaborazione per garantire la sicurezza nei Balcani IPA (Instrument for pre-accession assistance). Nell’ambito della più ampia cornice dell’operazione denominata ‘Libeccio International’, sono stati operati dalle Fiamme Gialle di Palermo, negli ultimi quattro anni, sequestri per oltre 139 tonnellate di stupefacenti, per un controvalore complessivo stimato in oltre 1,4 miliardi di euro. Il Mar Mediterraneo si conferma, in definitiva, essere uno dei bacini mondiali maggiormente interessati dai traffici illeciti. In questo scenario la Guardia di Finanza svolge il suo ruolo esclusivo di ‘polizia del mare’, integrando il dispositivo aeronavale costiero con quello di altura, tanto per il controllo delle frontiere esterne con le attività di esplorazione aeromarittima condotte in acque internazionali, quanto per la difesa degli interessi economico-finanziari del Paese e dell’Unione Europea”. L’ultima significativa operazione risale al 7 giugno 2018: la Finanza sequestrò 10 tonnellate di hashish e la nave oceanica ‘Quest’ (VIDEO).
20 tonnellate di hashish (200 milioni €). La Finanza abborda la nave, sequestra la droga e arresta 11 montenegrini – VIDEO
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