Il ‘salto del tornello’ alla Regione Lazio di Frosinone. Dipendenti indagati dalla Finanza – VIDEO

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Dipendenti della regione Lazio che scavalcano i tormelli, timbrano e vanno via. I video della Guardia di Finanza di Frosinone sono emblematici dei reati di cui questi impiegati pubblici si sarebbero macchiati. In termini etici e morali le immagini sono uno schiaffo in pieno volto alle migliaia di disoccupati a spasso per le strade delle nostre città. Così racconta i fatti le Fiamme Gialle: “Gli investigatori del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Frosinone, costantemente impegnati nell’individuazione di comportamenti illeciti che causano nocumento al bilancio dello Stato e degli altri Enti pubblici, al termine di accurate ed articolate indagini, coordinate dalla locale Procura della Repubblica, nella mattinata odierna (martedì 31 luglio, ndr) hanno notificato otto avvisi di conclusione delle indagini preliminari, ex art. 415 bis codice di procedura penale, nei confronti di altrettanti dipendenti della Regione Lazio, in servizio a Frosinone, indagati per i reati di peculato e truffa aggravata, per essersi allontanati ripetutamente ed illegittimamente dai propri posti di lavoro. Le indagini, svolte dai finanzieri del dipendente Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, sono state eseguite attraverso mirati servizi di appostamento, pedinamento ed osservazione, con il supporto di idonee riprese video, effettuate con telecamere nascoste. In particolare, sono stati monitorati, nel periodo da giugno a luglio 2016, tutti gli accessi della citata struttura pubblica, con specifiche inquadrature delle apparecchiature per la timbratura dei badge e dei tornelli posti all’entrata dello stabile. L’analisi degli oltre 4.000 video registrati, raffrontata sia con i tabulati delle timbrature marcatempo, sia con le risultanze emerse dai servizi di osservazione diretta, ha permesso di rilevare il ripetuto comportamento illecito di otto dipendenti, i quali si allontanavano illegittimamente dal luogo di lavoro per fare shopping o sbrigare faccende personali. Per alcuni di essi era diventata consuetudine recarsi al lavoro, timbrare il cartellino ed uscire immediatamente senza nemmeno entrare nel proprio ufficio; gli stessi poi si ripresentavano nel pomeriggio, scavalcando i tornelli, per timbrare il cartellino a ‘fine servizio’. Nel corso delle indagini si è, altresì, accertato che l’autista del Dirigente pro-tempore dell’Ufficio utilizzava l’autovettura di servizio per fini personali”.

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