Manovra a tenaglia per difendere l’interesse nazionale: in poche ore il Governo italiano passa dal vertice di Bruxelles (il Premier Giuseppe Conte ha indicato “i dieci obiettivi” e la strada per il “superamento del trattato di Dublino”) al vertice di Tripoli, laddove il vice Premier Matteo Salvini ha conferito corpo alle enunciazioni di principio. Salvini ha preso un aereo militare ed è volato in Libia; già a metà mattinata aveva incontrato l’omologo ministro dell’Interno libico Abdulsalam Ashour spiattellando tutta la contrarietà alle ipotesi francesi di apertura di centri-migranti in Italia. “Hotspots dell’accoglienza in Italia? Sarebbe problema per noi e per la Libia stessa perché i flussi della morte non verrebbero interrotti. Noi abbiamo proposto centri di accoglienza posti ai confini a Sud della Libia per evitare che anche Tripoli diventi un imbuto, come Italia”, ha detto Salvini. Abdulsalam Ashour ha continuamente annuito: in cambio dello sforzo libico di chiudere i rubinetti delle partenze, l’Europa dovrà aiutare concretamente la Libia. Ma lo ha già fatto con ottimi risultati nei confronti della Turchia, quindi potrebbe ripetere l’esperienza facendo uscire dall’imbarazzo anche Angela Merkel che, decidendo in tal senso, in un sol colpo salverebbe se stessa e gli equilibri politici interni alla Germania e non si inimicherebbe i Governi di Italia e patto di Visegrad. Se davvero Salvini tornasse da Tripoli con l’intesa in tasca, il vertice di fine giugno a Bruxelles non potrebbe non tenerne conto. I Governi europei potrebbero ricompattarsi sulla linea del dialogo con la Libia; il principale flusso di migranti si interromperebbe e la posizione francese sarebbe clamorosamente sconfessata con Macron nell’angolo.
Nel pomeriggio conferenza stampa al Viminale. Il ministro conferma l’intesa: “Italia e Libia sono d’accordo sul rafforzamento delle frontiere meridionali del Paese con apertura di centri di accoglienza ed identificazione ai confini con gli Stati di provenienza.L’unica Ambasciata che esiste a Tripoli è quella italiana con le garanzie di 40 Carabinieri del Tuscania; abbiamo formato 213 uomini della Guardia Costiera Libica e pronti a formarne altri 300 tramite la missione Sophia; in questa settimana è ripartita, dopo sette anni, la scuola di polizia di Tripoli con 240 studenti; entro l’estete tornerò per portare i contenuti di questa intesa, compresi i mezzi navali e gli equipaggiamenti richiesti “. Salvini attacca la Francia: “La tanto demonizzata Ungheria non sta adempiendo ai ricollocamenti per circa 300 rifugiati; la Francia, inadempiente, lo è per 9 mila…”. Sulla nave Lifeline: “Non c’entra nulla con l’Italia, approdi nel porto di Marsiglia”.
Hotspots dell'accoglienza in Italia?Sarebbe problema per noi e per la Libia stessa perché i flussi della morte non verrebbero interrotti.
Noi abbiamo proposto centri di accoglienza posti ai confini a Sud della Libia per evitare che anche Tripoli diventi un imbuto, come Italia. pic.twitter.com/3kfFfMIgTJ— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) June 25, 2018
CONFERENZA STAMPA LIBIA – VIMINALE (25.06.2018)
In diretta dal Ministero dell'Interno le mie dichiarazioni dopo il viaggio in Libia. Seguitemi!
Pubblicato da Matteo Salvini su Lunedì 25 giugno 2018