Giovane madre non si fa… violentare, marocchino sfonda tutto

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Nella serata di ieri, giovedì 7 giugno, personale in servizio presso la Volante della Questura di Cosenza ha tratto in arresto un marocchino di 22 anni  per violenza sessuale aggravata, danneggiamento aggravato, lesioni personali, resistenza a Pubblico ufficiale e porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere. I fatti sono così ricostruiti dalla Questura di Cosenza: “Nel pomeriggio di ieri presso la Sala Operativa perveniva la segnalazione circa la presenza di una persona che aveva sfondato a calci la vetrata di un esercizio commerciale del centro città. Immediatamente intervenuti sul posto, gli agenti della Volante constatavano che  un giovane magrebino, visibilmente agitato, dopo aver colpito violentemente con calci la vetrata del locale, cercava di entrare all’interno. Nonostante l’intervento tempestivo del personale operante, che nel frattempo lo aveva bloccato, l’arrestato continuava a divincolarsi, perseverando nella sua condotta violenta, sferrando calci e pugni e brandendo un taglierino. Dopo  essere stato immobilizzato l’uomo veniva accompagnato negli uffici della Questura dove si aveva modo di ricostruire i fatti. Nel pomeriggio di ieri il cittadino marocchino aveva  aggredito, nel tentativo di usarle violenza, una donna, che in compagnie delle due figlie minori, aveva parcheggiato l’auto nei pressi  dell’esercizio commerciale. Nonostante la stessa cercasse disperatamente di sottrarsi alle sue ‘attenzioni’, l’uomo insisteva nel suo intento, palpandola e minacciandola con un taglierino dopo averle sferrato dei colpi violenti sul viso. Liberatasi dalla presa, la giovane madre cercava rifugio all’interno del negozio. L’aggressore fallito il suo intento si scagliava quindi violentemente contro la vetrina, lesionandola e facendola uscire dalle guide, urlando e proferendo minacce di morte. L’intervento tempestivo degli operatori di Polizia impediva sia il proseguire di tale comportamento violento da parte del magrebino sia che lo stesso potesse causare ulteriori danni alla vittima, terrorizzata ed alle sue due figliole, ad un suo familiare, nel frattempo  accorso in suo aiuto, ed alla titolare del negozio. Le azioni violente proseguivano non solo negli Uffici della Questura, tanto da rendersi necessario l’intervento di personale sanitario del 118 per una terapia sedativa, ma anche in auto durante la traduzione in carcere disposta dalla Procura della Repubblica di Cosenza, al punto di causare danni all’auto della Volante. Gli interventi da parte della Polizia di Stato a favore delle donne sono sovente il frutto della lodevole iniziativa di cittadini che denunciano fatti e circostanze di cui sono testimoni, per cui il Questore della Provincia di Cosenza Giancarlo Conticchio invita tutti a continuare a denunciare soprusi e violenze compiuti verso chi è più debole”.

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