La misura è colma, il porto scoppia. A certificarlo, stavolta, sono gli autotrasportatori che sia nella forma (cinque giorni di sciopero) quanto nella sostanza (analisi e motivazioni della protesta) implicitamente avallano le cause alla base della quotidiana protesta degli abitanti di tutta quella parte di città, da decenni ‘ostaggio’ delle frenetiche attività commerciali del porto. L’annuncio della mobilitazione degli autotrasportatori è del segretario regionale del Coordinamento F.A.I. – Federazione Autotrasportatori Italiani – Angelo Punzi, al termine di una animata riunione, tenutasi nella sede della F.A.I. di Salerno. All’incontro hanno partecipato imprenditori campani che rappresentano circa 500 veicoli industriali. Tutti chiedono maggiori garanzie per la sicurezza del personale viaggiante. “Le motivazioni alla base del fermo che ci hanno esternato i nostri associati sono diverse. Hanno denunciato situazioni di lavoro difficili, a partire dalle pessime condizioni di viabilità che non sono idonee a garantire la sicurezza del personale viaggiante; una lentezza delle operazioni terminalistiche relative all’import e all’export, che spesso rende impossibile il rispetto delle norme europee ai sensi dei Reg. UE 561/2006 e 165/2014 relativi all’orario di lavoro e ai tempi di guida e di riposo dei conducenti; a cui aggiungere parcheggi selvaggi lungo la tangenziale interna al Porto che ostacolano, a volte anche bloccando, il normale flusso dei mezzi pesanti, sia in entrata che in uscita“, riferisce Punzi, che ha confermato “il fermo dei trasporti per 5 giorni a partire dalle ore 00.00 del 21 maggio e fino alle ore 24 del 25 maggio”. Operatori economici da una parte; abitanti di Porto, Olivieri, Canalone, via Monti e Vietri dall’altra: che tipo di soluzione hanno in mente il Comune e l’Autorità portuale? Il primo è l’ente responsabile della viabilità e delle condizioni di sicurezza e di salubrità dei luoghi (il sindaco è la massima autorità cittadina) oltre che della manutenzione dell’oberatissimo viadotto Gatto (laddove i vigili urbani tollerano finanche la svolta a sinistra in salita, vietata da cartello); la seconda è invece stazione appaltante di Porta Ovest e responsabile della viabilità interna alla cinta portuale. Sempre che, nei rispettivi uffici di via Roma e di piazzale Pisacane di Napoli – mai come oggi ‘lontanissimi’ – il problema se lo siano posto…
In assenza della individuazione di fasce orarie di accesso alla struttura portuale per i mezzi pesanti, potrebbe essere la Prefettura a togliere tutti dagli imbarazzi, intervenendo d’imperio.
Viabilità, sicurezza, tempi: il porto scoppia. Camionisti, sciopero di 5 giorni. Comune assente, interviene la Prefettura?
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