Cilento e agro nocerino-sarnese esclusi dalla Zona Economica Speciale definita in sede regionale; grande attivismo dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale in relazione allo sviluppo infrastrutturale del porto di Napoli mentre lo scalo salernitano resta al palo, legato al dragaggio, ali lavori dell’imboccatura, alla incerta conclusione dei lavori di Porta Ovest (foto in alto, cantiere fermo). La riforma-Del Rio che ha accorpato le Autorità portuali di Salerno e Napoli – spostando di fatto il centro decisionale nella città partenopea – è davvero utile al governo dei processi di sviluppo dello scalo salernitano? Pietro Spirito, Presidente dell’Autorità portuale, smorza: “Sulla istituzione della Zona Economica Speciale dei porti di Napoli e Salerno non è tempo di polemiche sterili e provincialistiche, ma è tempo di decisioni. Attendiamo solo il decreto conclusivo di istituzione della ZES da parte del Governo. Tutte le forze responsabili, ne sono certo, opereranno per raggiungere questo obiettivo. L’elaborazione del piano di sviluppo strategico da parte della Regione Campania è stato il frutto di una elaborazione approfondita e ragionata, con il coinvolgimento delle forze economiche e sociali, oltre che di quelle istituzionali. Il documento si riserva di effettuare un punto della situazione ad un anno di distanza dall’avvio operativo della ZES, con la possibilità di allocare altri 300 ettari, rispetto ad un perimetro definito di 5.100 ettari, proprio per valutare quali siano le reazioni degli operatori economici e del mercato rispetto alle opportunità di attrazione di investimenti produttivi. Auspico che tutte le forze istituzionali trovino quella unità di intenti necessaria per mettere in campo quel tessuto di concordia e coesione che è una delle virtù necessarie per il successo della zona economica speciale”.
Porti: Napoli si sviluppa, Salerno guarda 1 – Firmato, venerdì scorso da Maurizio Gentile, Amministratore Delegato di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane) e Pietro Spirito, Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Tirreno Centrale, il protocollo d’intesa per il potenziamento infrastrutturale del porto di Napoli (foto). “L’accordo – si legge – istituisce un gruppo di lavoro congiunto che nei prossimi sette mesi individuerà gli interventi di sviluppo infrastrutturale necessari al collegamento dello scalo marittimo partenopeo con la rete ferroviaria nazionale. In particolare il gruppo di lavoro approfondirà la soluzione progettuale che prevede la realizzazione di una nuova stazione e terminal ferroviario con modulo di 750 metri, in prossimità dell’attuale impianto di Napoli San Giovanni Barra. Il gruppo di lavoro completerà lo studio di fattibilità entro la fine di ottobre 2018, con una presentazione dei risultati condivisi. In questo modo sarà incrementata la quota del traffico merci da e per il Porto di Napoli, uno dei Porti Core della rete europea dei Core Corridor TEN-T”. Così Gentile: “L’accordo rientra tra le sinergie, avviate da tempo che ci vedono al fianco di enti locali e operatori della logistica nel realizzare importanti progetti di potenziamento infrastrutturale, per incrementare il trasporto merci su ferro. In linea con gli indirizzi europei di sviluppo dei Core Port e dei Corridoi Ten-T, risulta fondamentale, quindi, dotarsi di connessioni veloci con i porti del Centro e Nord Europa al fine di garantire lo sviluppo dell’intero sistema logistico del Paese”. Assist per Pietro Spirito che rilancia: “È una nostra linea di azione decisa da tempo quella di lavorare in sinergia con RFI, il collegamento su ferro, dal porto di Napoli, è indispensabile per sviluppare traffici e per ammodernare il sistema di trasferimento delle merci. Il protocollo che abbiamo firmato ha un duplice obiettivo: definire le linee guida del progetto di costruzione di un binario da 750 metri nell’area orientale dello scalo, a ridosso del nuovo terminal container, così come previsto nel Master Plan recentemente approvato; stabilire accordi che ci consentano di avere il supporto strategico di un grande partner, come RFI, nell’attuazione del nostro Master Plan”.
Porti: Napoli si sviluppa, Salerno guarda 2- Il giorno prima, Spirito aveva ricevuto una delegazione di ambasciatori asiatici: “Con l’incontro di oggi è stato compiuto un primo step verso la costruzione di un più stretto rapporto di collaborazione tra la città di Napoli, la Regione Campania ed i Paesi dell’ASEAN”, ha dichiarato Pietro Spirito. Nell’incontro che si è tenuto nella sede dell’Autorità con gli ambasciatori di Indonesia, Filippine, Malesia, Myanmar, Thailandia, Vietnam è stata comunemente sottolineata la necessità di lavorare assieme per favorire la connessione quale variabile strategica essenziale per la competitività dei territori. Prima dell’incontro, che ha chiuso la giornata di incontri istituzionali della delegazione ASEAN, si è tenuta una visita via mare del porto di Napoli, con un mezzo della Guardia Costiera, alla presenza dell’Ammiraglio Arturo Faraone, Comandante della Capitaneria. “Questo incontro – ha dichiarato Pietro Spirito – è il primo passo per costruire una collaborazione che dobbiamo tessere, con la partecipazione anche delle Autorità e degli operatori portuali, tra Napoli, la Campania e i Paesi aderenti all’ASEAN. Noi siamo interessati a creare collegamenti, reti, connessioni di conoscenza, di tecnologia, di intelligenze tra noi e Paesi in forte sviluppo come quelli rappresentati qui oggi. L’istituzione delle ZES potrà sicuramente favorire la crescita della collaborazione, perché è nostra intenzione attrarre investimenti, favorire scambi, sviluppare tecnologie. Noi stiamo costruendo sul nostro territorio una rete: oltre al sistema portuale campano, esiste una forte collaborazione con l’Aeroporto di Capodichino e con la Rete Ferroviaria. Si tratta di allargare la rete, di aprire nuove collaborazioni. Il nostro scopo è rendere concrete iniziative come la visita della delegazione dei Paesi Asiatici”.
Imprese artigiane, 2.200 cessazioni in 10 anni – Gli effetti delle politiche economiche – anche regionali – evidentemente non proficue per una consistente parte della Campania si evidenziano nei dati della Camera di Commercio di Salerno che, in ordine all’analisi del mondo delle imprese artigiane, così spiega: “Un anno difficile per l’artigianato anche in provincia di Salerno: il 2017 si conclude con un saldo tra iscrizioni e cessazioni di imprese di segno negativo. Sono 237 le aziende in meno rispetto al 2016 (-1,24%), confermando il trend registrato negli ultimi dieci anni. Nel 2007, infatti, l’anagrafe artigiana segnava 21.100 imprese che, al 31 dicembre 2017 registra una diminuzione dello stock di circa 2.200 unità, con una riduzione percentuale complessiva nel decennio di oltre il 10%. Tornando all’analisi 2017, a fronte del calo delle cessazioni di impresa che si attestano a poco più di 1.200 unità, risulta in decremento anche il numero di quanti decidono di avviare una attività artigiana (975). Sia per le cessazioni che per l’inizio di nuove attività, i valori del 2017 si attestano, con la sola esclusione dell’anno 2008, sul livello minimo del decennio. La struttura artigiana si riduce sia nelle imprese individuali (-194) che nelle società di persone (-78). Per quanto riguarda l’analisi settoriale, va evidenziato che il risultato negativo dell’ultimo anno ha riguardato solo due dei tre principali settori nei quali operano le imprese artigiane salernitane: le costruzioni che perdono quasi 80 aziende e l’industria in senso stretto con una riduzione di oltre 100 unità. Si mantiene, invece, stabile il terzo settore per numerosità di imprese artigiane, quello degli ‘altri servizi’, comprendente le attività legate ai servizi della persona. Da segnalare che dei circa 36mila addetti facenti capo alle imprese artigiane, le costruzioni e le attività manifatturiere ne assorbono ben il 57%, mentre gli ‘altri servizi’ il 14%. Ampliando l’orizzonte temporale di riferimento, l’erosione della struttura imprenditoriale artigiana viene ad evidenziarsi in tutte le attività, con l’unica eccezione del settore ‘Noleggio, agenzie di viaggio e servizi alle imprese’”. Questo, in sintesi, è quanto emerge dalle elaborazioni dei dati Infocamere effettuate dall’Osservatorio Economico provinciale della Camera di Commercio di Salerno. Grafici e tabelle statistiche sono reperibili sul sito web sa.camcom.it.