Forza Italia, Monica Paolino spiega l’esclusione, Fasano il retroscena su Fasolino e Ciccone dice: “Io sono già a Roma…” – 3 VIDEO

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“Ritiene che la mancata candidatura al Parlamento sia il frutto anche delle vicende che hanno interessato suo marito?”. Una domanda così diretta forse non se l’aspettava Monica Paolino, consigliere regionale e moglie dell’ex sindaco di Scafati Pasquale Aliberti finito al centro di una intricata vicenda giudiziaria. Sta per rispondere d’impeto, si ferma distoglie lo sguardo per riflettere ma è solo un attimo. Da donna non mente, mantiene integra ed alta la dignità seppure l’impressione è che non dica tutto: “Penso un pochino sì, forse un condizionamento ma questo non cambia niente. Dall’inizio ho specificato a chi mi aveva chiesto la disponibilità alla candidatura che sarei stata pronta ma che, in caso contrario, non sarebbe cambiato nulla. Oggi allora sono in prima fila a fare campagna elettorale per Forza Italia. Partito nei cui confronti negli anni la fedeltà, l’impegno e la coerenza li abbiamo dimostrati in tutti i modi”. Il plurale, stavolta, ha un senso compiuto.
Seppure quella di maggiore spessore, non è stata questa l’unica notizia da ‘dietro le quinte’ emersa nell’ambito della partecipata presentazione delle candidature di Forza Italia, il partito che si presenta di maggioranza relativa all’interno della coalizione di centro-destra data per vincente in tutti i collegi salernitani. Stimolato sul tema della mancata candidatura di Antonio Fasolino, il coordinatore provinciale (ed autore delle liste) Enzo Fasano spiega: “Credo che la polemica di Fasolino sia più nei confronti di Caldoro che della Carfagna. Lui sa che non c’era nessun veto: sono testimone che, nel mezzo dello scontro portato avanti contro di me e Mara, è stata lei a rompere il ghiaccio chiamandolo e non viceversa, dicendogli che non c’era nessuna preclusione nei suoi riguardi. Si stava tentando di costruire un contesto di pace ma si è continuata la guerra e questo mi è dispiaciuto. Il contesto non ha favorito la candidatura di Fasolino ma do la mia parola d’onore che Mara Carfagna non ha posto veti sul suo nome”. Poi svela: “Sia nell’area nord della provincia che a sud c’è tanta gente che vorrebbe entrare nel partito ma sto frenando, i tempi devono essere maturi. Ad Eboli vi sono cinque consiglieri comunali in attesa del mio via libera all’adesione”. Sugli alleati di coalizione: “Il collegio di Salerno a Fratelli d’Italia risponde ad equilibri nazionali; era considerato tra quelli meno vantaggiosi, in salita: oggettivamente mi pare che non sia più così, oggi lo vedo competitivo. Saremo assolutamente al fianco di Gennaro Esposito”.
Seppure con il sorriso sulle labbra (e non potrebbe essere altrimenti…), Lello Ciccone si toglie qualche sassolino dalle scarpe. Liquida in poche battute la polemica che dall’interno del partito lo ha investito: “Il giorno dopo la composizione delle liste è emersa la delusione di chi avrebbe voluto esserci ma non si è ritrovato. La mia candidatura l’ha scelta il partito, non io. La ritengo una delusione, seppure legittima, e non una polemica. Quelli che hanno detto che non ero legittimato sono tutti qui (in verità al Polo Nautico erano assenti Cardiello, Di Giorgio ed Amatruda, ndr). In quell’area ho raccolto quasi 5mila preferenze alle scorse regionali. Sono un salernitano e nel mio collegio sono radicato”. Detto che “supereremo il 40% perché abbasseremo le tasse alle imprese, espelleremo subito i clandestini e sburocratizzeremo l’Italia”, annulla il confronto con il competitor del PD (Mimmo Volpe): “Non lo temo. Io sono già a Roma per rappresentare questa provincia…”.     

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