Gang di giovanissimi: 16 arresti tra Napoli e Salerno – 2 VIDEO

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Sedici arresti sgominano due gang di giovanissimi operanti a Napoli e Salerno e due denunce di minorenni a Castellammare di Stabia.

Napoli – Eseguita dai Carabinieri di Castello di Cisterna l’Ordinanza di Custodia Cautelare emessa dai GIP del Tribunale per i minorenni di Napoli e del Tribunale di Nola, su richiesta delle relative Procure, nei confronti di sette indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, di 17 rapine in danno di complessive trentadue persone, commesse in strada. L’indagine nasceva da una fitta serie di rapine registrate nell’area di Napoli- Est nei mesi di ottobre-novembre 2017, tutte commesse con il medesimo modus operandi. I successivi accertamenti eseguiti dai militari dell’Arma, sotto la direzione delle Procure presso il Tribunale di Nola e il Tribunale per i minorenni di Napoli, consentivano di arrestare il 25 novembre, in Casalnuovo di Napoli, in flagranza di reato due rapinatori; documentare il modus operandi utilizzato dagli indagati, i quali, dopo aver individuato le giovani vittime (perlopiù minori) nei punti di maggiore aggregazione (stazioni circumvesuviana, piazze, ville comunali) dei Comuni dell’area di Napoli- Est (Pomigliano d’Arco, Casalnuovo di Napoli, Brusciano, Volla e Casoria), eseguivano la singola rapina travisati ed armati di pistola scenica, fuggendo subito dopo a bordo di motocicli.

Salerno – A San Marzano sul Sarno e Pagani invece Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica, hanno arrestato (e posto ai domiciliari) a  nove giovanissimi “dall’età compresa tra i 18 ed i 23 anni“, dice il Procuratore Corrado Lembo che, per ingannare il tempo, di notte, a bordo di due autovetture giungevano a Salerno e scorazzando per le vie della città (ma anche a Cava de’ Tirreni), infrangevano i vetri delle macchine parcheggiate sparando con due pistole ad aria compressa.

La svolta nelle indagini l’hanno determinata le tante telecamere di sicurezza piazzate lungo le principali arterie: una di queste riprende la frantumazione del lunotto posteriore proprio mentre transita la seconda auto. “Da lì siamo risaliti alla targa della macchina, quindi al proprietario ed abbiamo iniziato le indagini portate a compimento anche grazie al decisivo contributo del Racis di Roma”, spiega il Comandante dei carabinieri Antonino Neosi. “Il Gip ha condiviso il quadro accusatorio: i nove sono ritenuti responsabili in concorso del reato di devastazione e saccheggio”, dice Lembo, che ricostruisce i fatti: “Nella notte tra il 10 e l’11 ottobre 2017 a bordo di due autovetture hanno posto in essere, mediante l’utilizzo di armi ad aria compressa una serie di danneggiamenti infrangendo i vetri di almeno 60 veicoli (dato basto esclusivamente sulle denunce presentato ma sicuramente superiore) parcheggiati tutti in aree di sosta dislocate lungo le vie del centro cittadino nel tratto compreso tra via Generale Clark e via Benedetto Croce. Nel corso della mirata attività investigativa, svolta anche grazie al fondamentale contributo fornito dalla Sezione Telematica del Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche di Roma che si è avvalsa di sofisticate attrezzature scientifiche, sono stati raccolti concreti ed univoci elementi di responsabilità nei confronti delle nove persone; in particolare l’acquisizione delle immagini dei sistemi di videosorveglianza pubblici e privati, la individuazione delle autovetture utilizzate nell’azione delittuosa, di cui veniva ricostruito il percorso anche grazie allo studio dei tabulati del traffico storico telefonico e telematico delle celle serventi i luoghi dei danneggiamenti, l’esito delle perquisizioni locali effettuate con il rinvenimento ed il sequestro delle due pistole ad aria compressa utilizzate nonché del relativo munizionamento sono tutti elementi probatori che corroborano la responsabilità degli indagati”. Il  sostituto Procuratore Katia Cardillo ed il magistrato Cannavale vanno oltre: “Ipotizziamo il danneggiamento di 150 autovetture”. La banda aveva creato un gruppo whatsapp chiamato ‘O Sistema e con icone simbolicamente forti (catene, bare ecc…) dal quale erano fuoriusciti in in sette appena scoperta la finalità ultima di quell’aggregazione. Lembo chiude: “I mass media, con la trasmissione alcuni serial Tv, non contribuiscono alla formazione di una giusta coscienza civile”.

Castellammare di Stabia (Napoli) – I Carabinieri nel corso di un servizio per la prevenzione e la repressione dei reati comuni nei paraggi e all’interno delle stazioni E.A.V. hanno scoperto e denunciato un 16enne del luogo che si aggirava in piazza Unità d’Italia con in tasca un tirapugni: risponderà di possesso di oggetti atti ad offendere. Durante la perquisizione personale i militari lo hanno trovato in possesso anche di due grammi e mezzo di marijuana per cui è stato segnalato al Prefetto. Stessa sorte per l’amico, un coetaneo di Gragnano che era con lui, trovato invece con mezzo grammo dello stesso stupefacente.

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