Quando la partita è ‘sentita’ è sempre derby, al di là dei confini geografici. Salernitana-Foggia, gara dagli epici ricordi di sfide sempre in C e in B, resterà nelle pagine degli almanacchi per lo 0-3 eppure nei libri dei tifosi sarà ricordata piuttosto per coreografie, canti e slogan ‘contro’ il rivale. Il risultato in campo conta, certo, ma fino a un certo punto: sugli spalti si è giocata un’altra partita ed anche qui i foggiani, onestamente, non hanno demeritato nonostante l’evidente ‘inferiorità numerica’. Giunti in diverse centinaia si sono mostrati subito compatti e colorati: la ragione sta nel presupposto: quella di Salerno era una trasferta non per tutti; fuori ‘donne e bambini’, all’Arechi sono giunti quelli che ‘sanno fare il tifo’. Dall’altra parte stessa cosa: complice la giornata-granata, l’orario, il giorno feriale ed il freddo polare, in Curva Sud Siberiano – pur con qualche vuoto di troppo – sono andati quelli che avevano voglia di ‘difendere Salerno’ con canti, cori e striscioni. Il risultato è stata una partita giocata anche sugli spalti con un gran tifo da una parte e dall’altra seppur con qualche intemperanza di troppo (bottiglie, fumogeni in campo). La torta con la ciliegina è stata però quella rossonera: i dauni sono stati premiati con i gol realizzati proprio sotto la curva nord. Un’esperienza da tramandare ai nipotini proprio come, per chi c’era, il derby granata vinto ad Avellino.
Salernitani e foggiani, tifoserie a confronto – VIDEO
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