Si chiama Farouq Wael Eissa, è professore di lingua e cultura araba presso il dipartimento di Scienze linguistiche e letterature straniere all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, è egiziano, è musulmano. Spiega: “Ridurre le migrazioni al mero aspetto economico è un grande errore perché a perderci è l’Africa: ogni anno quei Paesi perdono 17 miliardi di dollari a causa delle partenze delle persone più formate in medicina ed ingegneria verso l’Europa. Nelle migrazioni vi sono umanità che possono essere un grande aiuto ed una grande ricchezza per il Paese di destinazione”. Sui rapporti: “Vedo in Italia grande accoglienza dei migranti e grande fiducia: basti pensare che molte famiglie affidano i propri bambini a persone immigrate. Però se si parla della categoria dei migranti, questa fiducia cala drasticamente”. Il problema allora è nella coesistenza tra culture religiose diverse? Wael Eissa articola: “Recentemente ho realizzato uno studio sui musulmani in Europa approfondendo le fatwa, ossia il giudizio religioso dell’imam concentrandomi, però, sulle mille domande e non sulle risposte. Vi dico che tutto quanto appare come materia controversa tra civiltà è fuori dall’interesse dei musulmani: la questione-velo è presente in meno dell’1% delle domande, come la croce in classe; la costruzione di una moschea in circa il 4%; meno di una donna su 10mila può comprare il burkini per andare al mare. Oltre il 63% delle domande invece cerca risposte su come vivere in armonia nella nuova società. E’ un grande errore ridurre i musulmani agli Imam delle moschee. Gli Imam non rappresentano i musulmani; non è come il prete per la Chiesa; qualsiasi musulmano può essere Imam, ossia colui che guida la preghiera; non è un incarico religioso e non abbiamo chiese nell’Islam. E’ un grande errore ridurre tutti i musulmani che sono bene integrati nella società alle poche persone che svolgono la funzione di Imam. I media si concentrano su falsi problemi”. Alla domanda sul fondamentalismo islamico, risponde: “Esso esiste, come l’interpretazione malvagia dell’Islam e non è un assurdo perché è un aspetto che ha fatto sempre parte della storia dei Paesi musulmani. Bisogna però distinguere chiaramente religione e religiosità. Il Corano va capito in anni di studi mentre l’interpretazione particolare del Corano nella realtà attiene alla religiosità. Nessuno può giudicare una religione di 1.400 anni, seguita da 1,6 miliardi di persone. L’Islam è questo, uno spazio grande di umanità, geografia, storia. Si può allora giudicare una certa realtà dell’Islam che alcuni musulmani vivono: quelli dell’Isis fanno parte dell’Islam? Certamente sì. Ma l’Islam è rappresentato dall’Isis? Certamente no, si tratta di 50mila persone rispetto ad 1,6 miliardi di islamici. Non bisogna negare che esiste la interpretazione malvagia dell’Islam ma allo stesso tempo non bisogna ridurre l’Islam ad una interpretazione che la maggioranza assoluta dei musulmani nega, rifiuta e combatte. Su tutti i fronti della guerra contro l’Isis ci sono giovani musulmani di Siria, Egitto, Iraq. Offrono la loro vita. Ridurre l’Islam all’Isis sarebbe ingiusto”. Su Magdi Cristiano Allam: “Offre una interpretazione ideologica dell’Islam. Le persone in carne ed ossa sono le vittime dello scontro tra due ideologie”. Il professore Farouq Wael Eissa è intervenuto al dibattito su “La sfida delle migrazioni: identità e dialogo” organizzato dal Centro Culturale ‘Cara Beltà’ nel salone degli Stemmi della Curia arcivescovile di Salerno.
Il prof. musulmano dell’Università Cattolica: “Isis è interpretazione malvagia dell’Islam rifiutata da 1.6 miliardi di musulmani” – VIDEO
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