“Mi auguro che le affermazioni dell’avvocato Di Genio siano il frutto di un infortunio; qualora effettivamente rappresentassero il suo pensiero, ritengo questa una posizione ignobile”. Non ammette repliche la dichiarazione di Don Franco Fedullo, (video in apertura) ex direttore diocesano della Caritas ed oggi presidente della Cooperativa Sociale la Tavola Rotonda. Condanna anche dal famoso antropologo Paolo Apolito mentre sorprendentemente ammette di ignorare completamente la notizia (che ha trovato eco anche sui media internazionali), il sottosegretario al Lavoro ed alle Politiche Sociali, Luigi Bobba.
Iside Russo, Presidente della Corte d’Appello presso il Tribunale di Salerno, dopo la reazione di getto delle prime ore susseguenti alla divulgazione del video da parte de laDenuncia.it, si trincera dietro il classico “nessun commento. Si è detto tanto su questa vicenda ed è bene che ora intervengano gli organismi istituzionali”. Nessun commento anche da parte di Amerigo Montera, Presidente dell’Ordine degli avvocati di Salerno. Parla invece lei, l’avvocato Carmen Di Genio: vagliate le innumerevoli richieste, per la stampa locale sceglie il Mattino. Di seguito alcune delle sue dichiarazioni: «Durante il mio intervento lo scorso 13 settembre nel corso del convegno “Sicurezza e legalità” ho inteso affrontare, tra gli altri, un tema delicato quale la necessità del rispetto delle nostre regole e di una formazione civile e culturale – di tipo occidentale – da parte degli immigrati che stanno giungendo numerosi sul nostro territorio. Mi riferisco, in particolare, ai giovani e ai minori provenienti da Paesi in cui la donna non è considerata con rispetto ed in cui gli stupri e le violenze sessuali sono frequenti e spesso impuniti. Il capo branco degli stupri avvenuti sulla spiaggia di Rimini, proveniente dal Congo, definito dall’Onu la capitale mondiale degli stupri, ha agito infatti con gli altri minori con “modalità esecutive” tipiche di quello che in Africa è noto come «gang rape», selvaggio e crudele stupro di gruppo, lì molto diffuso, quasi una consuetudine, e ampiamente impunito. Ebbene noi dobbiamo considerare che tra chi proviene da tali Paesi può esservi qualcuno che sia portatore di tali esperienze, mentalità ed esempio. È quindi dovere del Paese che accoglie, approntare un valido strumentario di prevenzione idoneo ad evitare il ripetersi del terribile e recente episodio di violenza». Posizione per la verità implicitamente smentita dalla relazione del Giudice Pasquale Andria, Presidente del Tribunale per il Minorenni di Salerno che, rifacendosi a Viminale e Ocse, afferma: “L’Italia è tra Paesi a più basso indice di criminalità (di origine straniera, ndr) con, in particolare, livelli assolutamente contenuti di quella minorile”. Le dichiarzioni della Di Genio scatenano, ancora una volta, le critiche del coordinatore regionale di Fratelli d’Italia-AN, Antonio Iannone con riferimenti polemici a Corte d’Appello e Ordine Avvocati: “L’avvocato De Genio ha avuto anche l’ardire di confermare e ribadire il proprio pensiero assurdo. Si attendevano rettifiche, scuse, dimissioni ed invece si lamenta anche di un linciaggio mediatico. Al peggio veramente non c’è limite. Intanto mi chiedo quali siano i provvedimenti e le opinioni delle Istituzioni. Non ho letto dichiarazioni ufficiali di quelli che solitamente, facendo i buonisti, blaterano su tutto; non riscontro provvedimenti che andavano presi in tronco dalla Corte d’Appello e dall’Ordine degli Avvocati”.