Mercoledì 5 luglio è stata data esecuzione al provvedimento di fermo di delitto per i reati di Associazioni con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell’ordine democratico e per istigazione, nei confronti del cittadino ceceno Eli Bombataliev di 38 anni, emesso dal Procuratore Distrettuale, nell’ambito del procedimento penale della Procura Distrettuale di Bari, per la prevenzione e contrasto del fenomeno dei foreign fighters ceceni dell’ISIS, in transito in Italia ed in collegamento con terroristi in Siria ed in altri stati dell’Unione Europea, oltre che con filiere jihadiste caucasiche. Le indagini, coordinate dalla DDA di Bari, sono state effettuate dalla Digos di Bari, con il supporto del Gico GDF Bari per quanto riguarda gli aspetti legati al finanziamento del terrorismo.
Dall’attività investigativa è emerso il verosimile coinvolgimento di Eli Bombataliev nell’assalto, avvenuto a Grozny (Cecenia) nella notte tra il 3 e il 4 dicembre 2014, alla “casa della stampa”, sede delle principali emittenti locali, e ad una scuola da parte di un commando composto da jihadisti aderenti alla formazione terroristica “Emirato del Caucaso”, dove persero la vita 19 persone. Inoltre, è emersa la militanza dell’indagato in gruppi combattenti in Siria nelle fila dell’ISIS tra il 2014 ed il 2015.
Un significativo contributo informativo è stato acquisito nell’ambito di una collaborazione
internazionale con il Belgio, in quanto Eli Bombataliev (soggetto all’attenzione anche dell’AISI) era inserito in una rete di reclutatori e combattenti ceceni dell’ISIS attivi in quello Stato e soggetto segnalato dall’AISI.
Contestualmente all’esecuzione del provvedimento cautelare, sono state effettuate 3
espulsioni per motivi di sicurezza nazionale – alla luce della normativa antiterrorismo
del 2015 – di due fratelli albanesi M. O. di anni 26 e M. L. di anni 23 (in regola sul territorio nazionale) e di una donna russa K. M. di anni 49 (irregolare sul territorio nazionale), rispettivamente stanziati a Potenza e Napoli.
I soggetti espulsi sono stati tutti destinatari dell’attività di indottrinamento del Bombataliev
e, nel caso della donna, di vera e propria istigazione al martirio mediante il compimento di
attacchi suicidi con esplosivo.
Alle fasi esecutive dell’operazione hanno partecipato anche le DIGOS Napoli, Foggia e Potenza, sotto il coordinamento dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione.
Il GIP del Tribunale di Foggia, ieri, dopo aver convalidato il fermo, ha applicato nei confronti del Bombataliev la misura della custodia cautelare in carcere.