28 maggio 1980. Così i terroristi dei NAR uccisero Francesco Evangelista (37 anni) davanti al liceo ‘Giulio Cesare’ di Roma. C’erano Mambro e Fioravanti

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Ricorre oggi il 37° anniversario dell’uccisione dell’Appuntato della Polizia di Stato Francesco Evangelista, conosciuto da molti con il nome di “Serpico”, ad opera di un commando terrorista dei NAR.
In sua commemorazione il Questore di Roma Guido Marino, a nome del Capo della Polizia,  ha deposto una corona di alloro sulla lapide collocata all’interno del commissariato “Porta Pia” ove il predetto prestava servizio.
La mattina del 28 maggio 1980, il trentasettenne Francesco Evangelista era infatti in servizio di vigilanza di fronte al Liceo “Giulio Cesare” con due colleghi del Commissariato Porta Pia, una scuola difficile, dove da anni avvenivano scontri tra studenti delle opposte fazioni politiche. Quel mattino alle ore 8,10 quattro terroristi dei ‘Nuclei Armati Rivoluzionari’ (NAR) raggiunsero il Liceo. Valerio Fioravanti, Francesca Mambro, Giorgio Vale e Luigi Ciavardini, con Gilberto Cavallini, Mario Rossi e Gabriele De Francisci di copertura, quel giorno hanno l’obiettivo di disarmare degli agenti e di schiaffeggiarli, per “ridicolizzare la militarizzazione del territorio”.
I poliziotti si accorsero della loro presenza e cercarono di reagire, ma i terroristi aprirono il fuoco per primi.
Francesco Evangelista morì raggiunto da sette colpi, lasciando la moglie e i due figli.
I due poliziotti che erano con lui rimasero feriti gravemente.
L’agguato si inserì in quel progetto “rivoluzionario” che i Nar avevano intrapreso e che li aveva già condotti a uccidere l’agente di Pubblica sicurezza Maurizio Arnesano, e che si sarebbe successivamente sviluppato, tra l’altro, con l’attentato al magistrato Mario Amato, con altri attentati a esponenti delle forze dell’ordine (come l’agente Ciro Capobianco, il carabiniere Romano Radici, il capitano Francesco Straullu, l’agente Ciriaco Di Roma), e con gli omicidi di soggetti da loro ritenuti dei “traditori” (come Francesco Mangiameli, Luca PerucciMarco Pizzari). Gli esponenti dei Nar che saranno condannati per l’agguato davanti al Liceo “Giulio Cesare” e l’omicidio di Francesco Evangelista verranno ritenuti responsabili anche della strage del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna.
Il capo del commando venne ferito ed arrestato nel 1981 a Padova dopo un conflitto a fuoco.
La sua compagna, che partecipò all’assassinio dell’Appuntato Evangelista, venne arrestata nel marzo 1982.
Un terzo componente del commando si suicidò nel maggio 1982.
Evangelista, originario di San Nicola La strada, si era arruolato in Polizia nel 1962 ed aveva prestato servizio al Reparto a Cavallo, alla Scuola Allievi Sottufficiali di Nettuno e alle Volanti.
Esperto di arti marziali, aveva effettuato centinaia di arresti. Nel 1975, durante una colluttazione con due ladri d’appartamento nel Quartiere Salario, venne gettato dal primo piano fratturandosi la colonna vertebrale. Salvatosi miracolosamente già durante la convalescenza, ancora con il busto ortopedico addosso, riuscì a disarmare ed a catturare un rapinatore di banca.

La commemorazione della Polizia per il 37esimo anniversario dell’uccisione

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