Udine. Gravi reati contro la moglie connazionale. Marocchino salvato dall’espulsione da una… italiana da cui ha avuto altri figli

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Nelle ultime ore una Volante della Questura di Udine è intervenuta presso il Pronto Soccorso dell’ospedale di Udine, su segnalazione del personale medico, per mettersi in contatto con una cittadina marocchina giunta nel centro ospedaliero per sottoporsi alle cure mediche a seguito di aggressione. Non era la prima volta, infatti qualche giorno addietro era stato riscontrato un fatto simile al quale però non aveva avuto seguito alcuna denuncia.
Contattata dai poliziotti, la donna raccontava che qualche ora prima si era trovata vittima del marito che con brutale violenza la colpiva ripetutamente al volto con pugni e le batteva la testa sul cofano dell’auto, ed ancor più, con un coltello, la terrorizzava minacciandola di morte.
L’Uomo, cittadino marocchino, durante l’aggressione con forza sottraeva alla moglie sia i documenti personali, che distruggeva, sia una somma di denaro di circa 800 euro che portava con sé. In soccorso della malcapitata interveniva un’amica della stessa, così l’uomo dirottava la propria ira verso l’auto della moglie, tagliandone tutti e quattro i pneumatici.
“Della condotta delittuosa dell’aggressore, tradotta nei reati di maltrattamentifurto aggravatominacce e lesioni personali – racconta la Questura di Udine – e tenuta in considerazione la violazione della misura cautelare del 2015 ed ancora in vigore del divieto di avvicinamento, alla quale l’uomo avrebbe dovuto attenersi e che gli impediva di trovarsi nei luoghi frequentati abitualmente dalla signora, è stata messa al corrente l’Autorità Giudiziaria che tempestivamente ha valutato necessaria la misura cautelare della detenzione in carcere, anche per prevenire eventuali reiterazioni che metterebbero a repentaglio l’incolumità della donna, detenzione che stata messa in atto ed alla quale non seguirà un provvedimento di espulsione in quanto lo straniero è padre, oltre che dei tre bambini avuti dalla vittima ma con la quale da un paio di anni non convive più, anche di altri figli italiani da lui riconosciuti, avuti assieme ad una cittadina italiana”.

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