«Operazione Bucefalo», a Piazza Armerina sgominato dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza un sodalizio criminale, arrestati otto uomini, promotori ed organizzatori di un’associazione a delinquere finalizzata alla promozione e organizzazione di competizioni clandestine tra cavalli, aggravata dalla partecipazione di minori, e deferiti complessivamente 13 persone di cui 7 per effettuazione di scommesse clandestine e 6 per concorso nell’organizzazione delle gare.
Guardia di Finanza e Polizia di Stato comunicano: “All’alba di domenica, unitamente ai militari della Compagnia Guardia di Finanza di Enna, gli uomini della Polizia di Stato ed in particolare della Squadra Mobile, con la collaborazione del Commissariato di Piazza Armerina e con l’ulteriore ausilio degli agenti dei Commissariati di Leonforte e Nicosia, nonché del Commissariato di Niscemi (CL) e degli altri reparti del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Enna, hanno arrestato otto persone, resesi responsabili dei reati di associazione a delinquere ex art. 416 c.p., finalizzata all’organizzazione ed alla promozione di competizioni non autorizzate tra cavalli, aggravate dalla presenza di minori, con annesse scommesse. Inoltre, per le stesse ipotesi di reato – seppur fuori dal contesto associativo – sono stati denunciati in stato di libertà altri 13 soggetti, uno dei quali minorenne.
I FATTI – In particolare, all’alba di domenica, nell’ambito di un’attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna, gli uomini della Squadra Mobile, unitamente ai militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Enna, collaborata dai colleghi degli altri Uffici della Polizia e della Guardia di Finanza,, intervenivano nella strada statale 117 bis, tra Piazza Armerina (EN) e Mazzarino (CL), ove nelle prime ore del giorno si sarebbe svolta una competizione non autorizzata ed in particolare una gara di velocità di cavalli con calesse.
Le diverse pattuglie dislocate in maniera da eludere eventuali ricognitori fra gli organizzatori, che potessero vanificare l’effetto sorpresa, monitoravano il percorso del probabile circuito di gara, che all’albeggiare si affollava di numerosi veicoli – ed in particolare di mezzi a due ruote – con il chiaro intento di «battere» tutta la zona per prevenire eventuali azioni di polizia. Proprio nel momento in cui sembrava stesse iniziando la competizione, i veicoli presenti iniziavano a disperdersi dai luoghi come se temessero la presenza delle Forze dell’Ordine Tuttavia, nonostante gli organizzatori e partecipanti alla gara tentassero di dileguarsi lungo le due direzioni, Piazza Armerina a nord e Gela a sud, gli equipaggi impiegati procedevano a bloccare le vie di fuga, riuscendo così ad intercettare numerose persone e veicoli, fra cui il furgone con a bordo uno dei cavalli ed il fantino partecipanti alla gara. Ciò nonostante alcune vedette, ed un secondo furgone che trasportava l’altro cavallo impegnato nella competizione, riuscivano a superare i presidi predisposti dagli scriventi uffici. Il citato furgone, nonché uno scooter con a bordo due vedette, venivano fermati da personale del vicino Commissariato di Niscemi, opportunamente allertato, lungo la SS 117 bis. Gli operatori pertanto provvedevano a verificare i ruoli dei soggetti che si accingevano ad effettuare la gara ed all’esito delle immediate indagini provvedevano a trarre in arresto i seguenti soggetti: G.S., piazzese classe 1976, organizzatore e promotore delle gare, nonché fantino e proprietario di uno dei cavalli impiegati nella gara, con pregiudizi di polizia; C.A., calatino, classe 1965, organizzatore e promotore delle gare nonché fantino, con pregiudizi di polizia; i germani P.S., con pregiudizi di polizia, gelese classe 1958, e P.E., classe 1952, con pregiudizi di polizia, organizzatori e promotori delle gare, con funzione di raccolta delle scommesse; C.R., gelese classe 1971, con pregiudizi di polizia e giudiziari – anche con condanne definitive – altro fantino e proprietario del secondo cavallo; N.M., di Grammichele, classe 1977, maniscalco che recava con sé gli attrezzi per ferrare i cavalli; A.C., piazzese classe 1997, collaboratore; E.G., gelese classe 1979, coordinatore delle vedette impiegate nell’organizzazione della gara, nonché scommettitore.
I cavalli, verosimilmente preparati per la gara con sostanze dopanti venivano sottoposti – a cura di un medico veterinario dell’A.S.P. di Enna – alle opportune analisi e, successivamente, attraverso anche la collaborazione dei poliziotti del Reparto a cavallo di Catania, condotti presso un maneggio, per affidarli in giudiziale custodia. Sono stati sequestrati altresì due veicoli per il trasporto dei cavalli impiegati per la gara, un furgone utilizzato da uno degli organizzatori, e tre motocicli utilizzati dai soggetti che fungevano da ‘vedette’ e per rallentare il traffico viario. Analogamente, ad uno degli arrestati venivano sequestrati attrezzi per ferrare i cavalli. Inoltre, sono stati denunciati in stato di libertà, come sopra cennato, 13 persone. Fra esse, 9 sono state trovate in possesso complessivamente di oltre 4.000 euro da destinare alla scommessa sulla competizione. Gli operatori, altresì, sequestravano ai partecipanti n. 11 telefoni – smartphone, dai quali emergevano ulteriori elementi probatori, in quanto si riuscivano ad estrapolare diverse conversazioni di messaggistica telematica dalle quali si evinceva il livello organizzativo della competizione, nonché filmati di precedenti gare clandestine di cavalli, svolte in altri territori della regione siciliana a cui avevano partecipato anche coloro che nell’occasione venivano arrestati/denunciati. Nel corso delle perquisizioni domiciliari, e precisamente in quella effettuata nell’abitazione dei fratelli, ubicata in Gela, gli operatori rinvenivano farmaci veterinari non corredati dalle necessarie prescrizioni mediche, in violazione della normativa terapeutica veterinaria. Nel corso della complessa attività di polizia giudiziaria, foto-video-documentata dagli operatori del Gabinetto Provinciale di Polizia Scientifica di Enna, sono state effettuate decine di altre identificazioni e perquisizioni sul posto, a carico dei soggetti presenti nei luoghi, che attendevano lo svolgersi della gara. Gli arrestati, dopo gli adempimenti di rito, venivano collocati agli arresti domiciliari, come disposto dall’Autorità giudiziaria procedente, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna, che ha coordinato brillantemente le indagini, nella persona del Sostituto Procuratore Dr. Francesco Rio. Perfetta si è rivelata la sinergia operativa nell’occasione tra gli uomini della Questura e delle Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Enna”.