Il procuratore della Repubblica di Parma Antonio Salvatore Rustico ha parlato di “mercimonio” e di “corruzione quasi permanente”. Dalle prime ore della mattinata dell’8 maggio 2017, oltre 200 carabinieri del Comando per la Tutela della Salute e dei Comandi Provinciali di sette Regioni (Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto, Toscana, Umbria e Lazio) hanno eseguito un ordinanza di custodia cautelare richiesta dalla Procura della Repubblica di Parma ed emessa dal G.I.P. presso il locale Tribunale per l’arresto di 19 medici e imprenditori operanti nel settore della commercializzazione e della promozione di farmaci e di dispositivi medici, nonché il sequestro preventivo di due società di comodo allestite per il riciclaggio del provento delle attività illecite ed il sequestro, ai fini della confisca, di circa 470.000 euro quale profitto per la commissione del reato di corruzione. Sono state eseguite, inoltre, 52 perquisizioni presso le abitazioni dei citati professionisti e presso le sedi di importanti società e note aziende farmaceutiche.
“Con lo stesso provvedimento cautelare – comunicano i Carabinieri – il G.I.P. ha avviato le procedure previste dalla legge per l’emissione di cinque misure interdittive a carico di altrettanti indagati (un Dirigente del Ministero della Salute, tre dirigenti medici e un imprenditore), coinvolti a vario titolo e con condotte correlate alle azioni sistematicamente poste in essere dal sodalizio criminale e l’emissione di analoghi provvedimenti interdittivi per le case farmaceutiche ed industrie di dispositivi medici coinvolte nelle attività illecite.
La complessa indagine, denominata ‘PASIMAFI’, coordinata dalla citata Procura della Repubblica e condotta dal N.A.S. Carabinieri di Parma, attualmente vede indagate 75 persone e ha consentito di individuare in un importante dirigente sanitario pubblico, già estensore tecnico della legge sulla Terapia del Dolore del 15 marzo 2010, n. 38 (Guido Fanelli, ndr) e titolare di una pluralità di incarichi a livello nazionale e regionale, con potestà decisionale in materia di ricerca scientifica/terapeutica, raccolta dati e sperimentazioni cliniche e educazione continua medica (ECM), il perno di un articolato ‘sistema’ corruttivo realizzato per incamerare somme di denaro e beni di ingente valore, attraverso l’asservimento delle relative funzioni pubbliche agli interessi commerciali di alcune case farmaceutiche interessate a creare una propria zona di influenza su pubblici ufficiali per la promozione e la diffusione illecita dei relativi prodotti farmaceutici.
In tale quadro, le attività investigative sviluppate con l’ausilio di approfondite indagini tecniche e patrimoniali, acclaravano che:
- presso i consessi e le strutture controllate dal citato dirigente (commissione nazionale, Università di Parma ovvero centri regionali di eccellenza nella trattazione della terapia del dolore) venivano valorizzate e condotte sperimentazioni cliniche illegittime su ignari pazienti (con oneri a carico del SSN) e sviluppate ricerche e raccolte di dati strumentali ai fabbisogni delle industrie, soprattutto con finalità di promozione e divulgazione dei relativi prodotti farmaceutici, avvalendosi della collaborazione di un dirigente compiacente del Ministero della Salute;
- i congressi medici organizzati direttamente o indirettamente dal medesimo dirigente a titolo di ECM, in violazione delle disposizioni di legge, erano di fatto pilotati e sostenuti economicamente da gruppi di operatori del settore (imprese farmaceutiche, produttori di dispositivi, informatori farmaceutici) interessati ad acquisire importanti quote di mercato attraverso il privilegio corruttivo piuttosto che la leale concorrenza;
- per mascherare l’afflusso di denaro a titolo di retribuzione per i proventi illeciti assicurati all’industria, venivano allestite attività commerciali fittizie le quali, attraverso prestanomi non direttamente riconducibili al medico ma dallo stesso controllate, erano in grado di incamerare e monetizzare le somme elargite dalle ditte farmaceutiche, attraverso l’emissione di documentazione fittizia, reinvestondole nella gestione in beni di ingente valore (autovetture, yacht, appartamenti, etc…) ovvero stornarle su conti esteri protetti, in modo da rendere estremamente difficoltosa l’identificazione e la provenienza dei flussi di danaro. In tale quadro emerge il caso dello yacht ‘PASIMAFI V’ il quale seppur intestato ad una delle suddette società di comodo manteneva a carico delle ditte coinvolte nel sodalizio criminale in disamina la gestione degli oneri di manutenzione ed implementazione tecnologica con acquisto diretto della strumentazione di bordo.
I reati contestati agli indagati: associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e al riciclaggio, attuata nel campo della sperimentazione sanitaria e nella divulgazione scientifica per favorire le attività commerciali di imprese farmaceutiche nazionali ed estere, attraverso la commissione altresì dei reati di abuso d’ufficio, peculato, truffa aggravata e trasferimento fraudolento di valori”.
*Guido Fanelli – Direttore della struttura complessa II Anestesia, rianimazione e terapia antalgica (Dipartimento Chirurgico generale e Specialistico) dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma.
1983 – Laurea in Medicina e chirurgia presso l’Università degli studi di Milano;
1986 l- Specializzazione in Anestesiologia e rianimazione.
Dal 1986 al 2001 – Servizio all’Ospedale San Raffaele di Milano, dove è stato anche coordinatore responsabile del blocco operatorio multidisciplinare centrale e dell’organizzazione di Aps (Acute Pain Service), ambulatorio generale preoperatorio di anestesia e servizio sedazione extra sala operatoria (Seo).
Dal 2002 – Direttore della struttura complessa Anestesia, rianimazione e terapia antalgica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma.
Dal 2004 – Professore ordinario di Anestesiologia e rianimazione della facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università di Parma e direttore della scuola di specializzazione in Anestesia e rianimazione.
Dal 2008 – Relatore del Piano oncologico nazionale; esperto del Consiglio superiore della sanità per la terapia del dolore e e delle cure palliative; componente della commissione Programmazione e presidente della commissione Terapia del dolore e cure palliative del Ministero della Salute; direttore scientifico del progetto Medicina perioperatoria dell’assessorato alla Sanità della Regione Emilia-Romagna.
2009 – Responsabile dell’unità di crisi per il virus H1N1 dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma.
Dal 2010 – Coordinatore della commissione per l’attuazione della legge 38 per la relazione al Parlamento e la conferenza Stato-Regioni.
Intensa attività didattica, in particolare sull’anestesia loco-regionale e il dolore post-operatorio, svolta fin dal 1988 presso l’Università di Milano, l’ateneo Vita e salute dell’Ospedale San Raffaele, la School of Medicine della Texas University e in numerose scuole di specializzazione.
Autore di 241 pubblicazioni – di cui 116 con Impact Factor – e 19 libri o capitoli in libri, Guido Fanelli ha partecipato come invited speaker a oltre 100 congressi nazionali e internazionali.
È referente per l’Agenzia italiana per il farmaco. Membro di numerose società scientifiche, fa parte della Commissione permanente della Siaarti (Società italiana anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva) per i rapporti con le società scientifiche estere.