E’ bastata una sbrigativa frase di Roberto De Luca detta quasi alla fine della relazione accompagnatoria al bilancio di previsione e con nemmeno tanta enfasi (“…per quanto esposto speriamo nel ritiro degli emendamenti presentati dal gruppo Davvero Verdi”) per folgorare sulla via (non certo di Damasco…) gli (ex) dissidenti. Dopo le filippiche di Celano e Cammarota e mentre Enzo Luciano, il deus ex machina della maggioranza gira tra i banchi, il consigliere Carbonaro si eleva dallo sgabello e, per conferire solennità al suo atteso intervento, addirittura lo legge, tutto d’un fiato: “Il gruppo Davvero Verdi Mdp accoglie l’invito della maggioranza e ritira gli emendamenti ”. Punto. Queste le sue parole: meno di dieci secondi bastano, a volte, per conferire il senso politico alla massima assise municipale e per chiudere il cerchio degli equilibri. Eppure per due settimane avevano spirato venti di rottura con tanto di emendamenti, quantificazione delle ‘poste’, comunicati, dichiarazioni di autonomia politica, proclami di costruzione della nuova sinistra strutturato su un partito “che deve puntare al 10% alle politiche” (assemblea costituente Mdp Articolo 1 al Polo Nautico). Di fronte a Carbonaro, seduta in giunta al fianco di De Luca l’assessore Mariarita Giordano. Che lo guarda con occhi di giaccio e non fa una piega.
Carbonaro: “Ritiriamo gli emendamenti”. Così la ‘nuova sinistra’ (Verdi-Mdp Art. 1) si sgonfia in Consiglio Comunale
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