Il fatto è accaduto proprio lo scorso 8 marzo, proprio il giorno della festa della donna. Era tarda serata e la vittima era in casa con il coniuge, un cittadino marocchino di 36 anni con precedenti di polizia. Quando i figli minori sono andati a dormire, l’uomo ha chiesto alla donna un rapporto sessuale, dopo aver consumato sostanza stupefacente. Negli ultimi tre mesi, l’uomo aveva costretto la moglie ad acconsentire più volte allo stesso tipo di richiesta. Tuttavia, la sera del 7 marzo la vittima si è opposta fermamente, ma l’uomo ha dato seguito alle sue intenzioni continuando a fumare ingenti quantitativi di crack. Nonostante il diniego, i tremendi abusi sono durati fino all’alba dell’8 marzo in un crescendo di violenza, terrore e consumo smodato di sostanze stupefacenti da parte dell’uomo.
Alle 6 del mattino circa, l’aggressore, minacciandola con un grosso coltello da cucina, ha nuovamente abusato di sua moglie tentando anche di strangolarla con un cavo. La donna, però, è riuscita a divincolarsi e a evitare il peggio. Nel corso della mattinata dell’8 marzo, la vittima ha trovato il coraggio di recarsi in commissariato dove ha raccontato quanto accaduto nella notte e ha denunciato tutte le violenze pregresse subite dal trentaseienne marocchino. Quando gli agenti del Commissariato San Paolo hanno arrestato l’uomo nel pomeriggio dello stesso giorno, l’uomo ha provato a fuggire, rincorso, però, è stato fermato dai poliziotti. Uno degli agenti nel corso della colluttazione è rimasto ferito procurandosi la frattura della testa dell’omero con una prognosi di 30 giorni. Il trentaseienne oltre che sottoposto a fermo per violenza sessuale, maltrattamenti e tentato omicidio, è stato arrestato per resistenza, violenza e lesioni a Pubblico ufficiale.