ROMA. SALDATURA TRA CAMORRA, ‘NDRANGHETA E I CASAMONICA. SEQUESTRATO IL RISTORANTE MiRò DI CASTEL S. ANGELO

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Stamattina la Divisione Anticrimine della Questura di Roma ha dato esecuzione ad un ulteriore provvedimento del Tribunale di Roma – Sezione Specializzata delle Misure di Prevenzione – con il quale è stato disposto il sequestro del ristorante/pizzeria denominato “MiRò Restaurant Kitchen & Sound”, sito in Via Dei Banchi Nuovi n.8, nei pressi di Castel S.Angelo.

“Il provvedimento – comunica la Questura di Roma – è il risultato delle ulteriori indagini patrimoniali svolte dagli investigatori della  Divisione Anticrimine coordinati dalla dottoressa Angela Altamura proseguite d’intesa con l’Autorità Giudiziaria nell’ambito dell’operazione denominata “All’Ombra del Cupolone” con la quale sono stati sequestrati beni mobili,  immobili, aziende e quote societarie per un valore complessivo stimato di circa 29 milioni di euro,  riconducibili direttamente o tramite interposti fittizia personaggi organici alla ‘ndrangheta, alla camorra e ad appartenenti della famiglia Casamonica. L’operazione, convenzionalmente denominata “All’ombra del Cupolone”, che risale allo scorso  mese di maggio 2016,  ha fatto emergere un’infiltrazione nella realtà economico-finanziaria della Capitale, iniziata alla fine degli anni ’90,  ad opera di Calvi-Mercuri-Filippone , quest’ultimo figlio del più noto Rocco Santo, capo dell’omonima locale ‘ndranghetista di Melicucco (RC). I predetti, successivamente sono entrati  in contatto con personaggi della criminalità organizzata romana, appartenenti alla famiglia Casamonica nonché con esponenti della camorra con i quali stringevano alleanze. In particolare, con l’ausilio di prestanome, familiari e non, i sodali hanno acquisito locali commerciali, soprattutto nel settore bar/ristorazione ubicati in  zone ad alta vocazione turistica della Capitale,  tramite il reinvestimento di cospicue somme di denaro di provenienza illecita quale il  traffico di stupefacenti e l’usura avviando, altresì,  svariate società ‘cartiere’ dedite al riciclaggio di denaro. In una prima fase, conclusasi con il sequestro eseguito il 10.05.2016,  erano stati sottoposti a vincolo, tra gli altri beni,  diversi esercizi commerciali nel settore bar/ ristorazione situati nelle zone più prestigiose del centro quali Borgo Pio e Prati. I principali erano ‘Pio er Caffè’, ‘Hostaria Sora Franca’ e ‘Caffè Angolo d’Oro’. Sequestri ai fini di confisca. Successivamente, l’attività investigativa è proseguita, d’intesa con il Tribunale, consentendo di individuare ulteriori beni fittiziamente intestati a terzi soggetti, ma riconducibili ai proposti. Un secondo sequestro, infatti,  eseguito il 22.11.2016,  ha riguardato una tabaccheria situata all’interno del bar denominato ‘Tentazioni Caffè’, già sequestrato il 10.05.2016, sito in Via Tunisi nonché una rivendita di autoveicoli denominata ‘My cars’ con sede operativa in zona Borghesiana. Stamattina è stata data esecuzione di un ulteriore provvedimento con il quale è stato disposto il sequestro del ristorante/pizzeria denominato ‘MiRò Restaurant Kitchen & Sound’. Detto ristorante, nel 2009, operante sotto l’insegna “Platinum”, era stato già oggetto di sequestro da parte della D.I.A., poiché riconducibile alla ‘ndrina Gallico di Palmi ( RC). Il Tribunale, valutando la sproporzione tra i redditi dichiarati e il patrimonio accumulato dai nove soggetti,  ha accolto la proposta del Questore di Roma, disponendo il sequestro sopra indicato. La complessa ed articolata attività investigativa anche di carattere patrimoniale,  svolta dalla Divisione Anticrimine, ha portato complessivamente  al  sequestro per un valore complessivo stimato di circa 29 milioni di euro dei  seguenti beni e cespiti: 10 unità immobiliari ubicate in Calabria, Roma e Ardea; 100% del capitale di 45 società e/o imprese individuali con sede a Roma, Milano,  Budoia (PN), Nervesa della Battaglia (TV), Parma, Grosseto, Sora (FR), Avellino, Caserta e Benevento; 48 complessi aziendali; 46 veicoli tra cui Porsche, Maserati, Spider, Hummer, Mercedes e Audi di grossa cilindrata; 105 rapporti creditizi per un ammontare di circa €. 1.000.000. Si ritiene opportuno evidenziare che le aziende sottoposte a sequestro vengono sottratte al circuito criminale, per essere restituite alla collettività; infatti le  attività non vengono chiuse bensì vengono gestite dall’Amministrazione Giudiziaria al fine di immetterle in un percorso di legalità”.

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