Nelle more e nell’incertezza, le pratiche avviate vanno portate a termine secondo, innanzitutto, quanto stabilito dal Grande Progetto, finanziato con 71,2 milioni di fondi POR Campania FESR e con 1,8 milioni di fondi dell’Autorità Portuale di Salerno.
In ordine ai lavori di escavo, gli uffici di via Roma diretti da Di Luise stanno quindi acquisendo il parere del Ministero dell’Ambiente necessario per lo sversamento dei circa 2 milioni di metri cubi di sabbia a circa 200 metri al largo di Capo d’Orso, circa 8 miglia dal porto. Acquisito il parere bisognerà bandire la gara. L’inizio di uno degli escavi più importanti mai fatti in Italia è previsto per l’inizio del 2018 e durerà nove mesi non continuativi, in quanto inframmezzati dalla pausa trimestrale estiva. Tutto il processo sarà costantemente supervisionato dall’Arpac che monitorerà l’area di sversamento durante tutto l’anno successivo alla conclusione delle operazioni. I lavori permetteranno di avere un pescaggio di 10 metri al Molo Manfredi (ora è di poco sopra i 7) e di 13.40 metri nel bacino di evoluzione e all’imboccatura.
Modifica con ampliamento dell’imboccatura portuale: consentirà, in piena sicurezza, l’ingresso e la manovra di evoluzione nel bacino portuale alle navi. L’intervento contempla il salpamento della testata del molo di sottoflutto (per una lunghezza di 100 m) ed il prolungamento del molo di sopraflutto (per una lunghezza di 200 m). Le opere, oltre ad aumentare significativamente l’imboccatura portuale, migliorerà le condizioni di sicurezza e di fruibilità del porto. L’attuale fase propedeutica si sta concretizzando in un laboratorio del Provveditorato alle Opere Pubbliche laddove, su un modello in scala, si stanno sperimentando in vasca le resistenze al moto ondoso delle opere da costruire e di quelle superstiti al taglio della parte di molo di sottoflutto. Prove funzionali alla realizzazione di un’opera appaltata nel 2014 e per la cui realizzazione è stato previsto un impegno di spesa di 23 milioni.
Consolidamento del Molo Trapezio Ponente (380 m di lunghezza) e della testata del Molo Trapezio (100 m di lunghezza), sia per completare l’adeguamento funzionale delle banchine sotto il profilo strutturale per assorbire le sollecitazioni imposte dalla normativa vigente e quelli derivanti dai maggiori sovraccarichi accidentali, sia per consentire l’abbassamento del fondale, mediante attività di dragaggio, a profondità maggiore della attuale quota di imbasamento dei muri di banchina; il tutto in analogia ed in continuità a quanto già realizzato o in corso di realizzazione per la darsena centrale e la testata del Molo Manfredi.
Porta Ovest – E’ lavoro più avanzato in termini di realizzazione: la Tecnis ha ripreso impegnando 70 unità ma supererà quota 100 a pieno regime. Al momento si registra un valore di avanzamento degli scavi del 56% mentre l’importo economico impegnato è di un terzo dei 146 milioni a valere dapprima sul Pon 2007/2013 e poi traslato sulla misura 2014/2020. Senza intoppi la fine lavori è prevista per gli ultimi mesi del 2018. In verità un ostacolo burocratico, Di Luise, sta cercando di superarlo: la minaccia di contenzioso avanzata da SAM (Autostrade Meridionali) che ritiene di avere diritto al rilascio della propria autorizzazione – peraltro ritenuta vincolante – per la presunta interferenza dei tunnel con l’autostrada sovrastante. E’ probabile che l’intesa si trovi nella redazione di un disciplinare che preveda e calendarizzi gli interventi di monitoraggio. I più attenti hanno notato evidenti discrasie tra le opere finora realizzate e quelle previste dal progetto vincitore del concorso di idee che poi fu adottato dal Comune e posto in gara: la modifica del percorso e lo sbocco in via Ligea. In ordine al primo punto: a seguito del parare obbligatorio del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, il percorso è stato del tutto interrato: quindi non ci sarà più lo sbocco strutturale a Canalone, al di sotto del campo di calcio ma le due gallerie a doppia corsia ciascuna disegneranno due tunnel (uno per senso di marcia) dall’inizio alla fine. A Canalone è previsto uno semplice svincolo. In via Ligea, invece, lo sbocco a quota zero permetterà al Comune di Salerno di optare in tutta autonomia anche per l’eventuale abbattimento del viadotto: l’innesto originario su via Alfonso Gatto, infatti, avrebbe vincolato all’esistenza la stessa sopraelevata.
Nel 2012 iniziarono i lavori di importanza strategica per la città ed il suo porto. Programmato e sviluppato in attuazione di un Protocollo d’Intesa fra Comune di Salerno e Autorità Portuale di Salerno stipulato in data 25/06/2004, l’intervento “Salerno Porta Ovest” ha ad oggetto le problematiche, di comune interesse dei due Enti, del sistema dei trasporti nella parte occidentale della Città. Il progetto è stato redatto dal RTP Pica Ciamarra Associati (Capogruppo), vincitore di un Concorso Internazionale d’idee denominato Ambito urbano e sistema dei trasporti Salerno Porta Ovest, bandito nel 2006 dai due Enti promotori con l’obiettivo di adeguare e potenziare la rete stradale tra le autostrade ed il Porto e di valorizzare la Porta Ovest della Città per chi accede da terra. La realizzazione di un più efficiente, funzionale e sicuro collegamento del Porto con l’autostrada A3, prevalentemente in galleria, distinto da quello per il collegamento della parte alta del Centro storico della città e della Costiera amalfitana, comporta una maggiore competitività di tutto il sistema logistico che ruota intorno al Porto di Salerno in quanto, oltre ad assicurare tempi di percorrenza minori, garantisce una drastica riduzione dei fenomeni di congestione e si traduce in opportunità di sviluppo socio economico del territorio. Grazie al miglioramento dell’accessibilità al Porto operatori pubblici e/o privati potranno investire nello sviluppo di aree retro portuali attualmente sottoutilizzate e/o nella nascita di nuovi poli logistici anche nei comuni contermini. Il pieno utilizzo di queste aree retroportuali consentirà di poter disporre di distripark di consistente estensione, ben collegati con le reti autostradali e ferroviarie, nei quali allo stoccaggio e alla movimentazione delle merci si accompagnano anche attività manifatturiere di lavorazione delle materie prime e dei semilavorati, rafforzando così il ruolo strategico del Porto di Salerno quale piattaforma logistica del Mediterraneo.
L’intervento “Salerno Porta Ovest” consentirà, inoltre, la riqualificazione urbanistica e ambientale della viabilità urbana e la risoluzione di criticità puntuali e la realizzazione degli interventi senza interruzione dell’esercizio delle infrastrutture esistenti. Il I stralcio funzionale (importo: 150 milioni di euro), in corso di attuazione da novembre 2012, si inserisce nell’ambito degli interventi previsti dal PON Reti e Mobilità 2007-2013, finalizzati a sostenere il potenziamento e la riqualificazione dei sistemi portuali, con specifico riferimento al corridoio 1 – Autostrade del Mare.