Le prime parole di Mandorlini al Genoa: “Credo che i fatti contino più delle parole. Abbiamo il compito di fare in fretta per trovare soluzioni. Ringrazio la società e il presidente Preziosi per questa opportunità, certo non è facile in così poco tempo farsi delle impressioni precise. Per me è un onore essere arrivato nel club di calcio più antico in Italia, sono orgoglioso e carico per questo inizio e darò tutto ciò che è nelle mie possibilità. Magari potessi ripercorrere le tracce lasciate qui da un punto di riferimento come Osvaldo Bagnoli. Domenica ci aspetta subito una partita importantissima contro il Bologna. Per ora posso essermi fatto solo una mezza idea. Nel calcio le cose cambiano in fretta se si pensa al rendimento che il Genoa ha avuto nella prima parte, quando subiva pochi gol e otteneva tanti punti. Sarebbe importante ritrovare tutti assieme una vittoria, in campo metteremo il massimo impegno. I leader? Sono il gioco, la squadra, le idee. Il Genoa ha tanti giocatori di esperienza, ma a volte a non basta”.
“Non sono un integralista dei moduli, anche se mi piace giocare in una certa maniera. Proveremo a fare qualcosa. Quando le cose non girano occorre agire per prima cosa sotto il profilo mentale per diventare più forti. Da ex giocatore mi è abbastanza facile calarmi in certe dinamiche, la squadra aveva espresso valori importanti e deve provare a tirarli di nuovo fuori. Non è semplice influire come invece quando si prende in mano un gruppo ad agosto. Fare risultati e riportare entusiasmo, ci muoviamo in questa direzione. Ho conosciuto e vissuto sulla mia pelle altre situazioni così, spero di portare sicurezze, ma non ci sono segreti in quel che si fa. La cosa fondamentale è ritrovare fiducia in se stessi, è fondamentale la testa più di ogni altro aspetto. Non credo proprio ci siano problemi sotto il profilo della condizione fisica, visto pure lo staff che lavora qui. Ho parlato a lungo con i preparatori. Con la tifoseria del Genoa c’è il tempo per conoscerci e magari di innamorarci. Sergente di ferro? Molti parlano senza conoscere. Ho commesso degli errori in passato e reso un’impressione diversa da come sono nella realtà. Se in campo sono apparso esigente, chiarisco che parlavo a voce alta, mica urlavo”.
“Ho avuto autentici maestri nello spogliatoio come il Trap e Mazzone. Il mio modello da seguire non ha un nome ma è quello di dare tutto, è normale nel calcio affrontare momenti difficili. La chiamata del presidente è arrivata dopo la partita di domenica. A volte le occasioni ricapitano visto che ci eravamo sentiti tanti anni fa, agli esordi della sua gestione. Ho chiesto ai giocatori disponibilità al sacrificio, nel calcio moderno bisogna sapersi adattare a ricoprire ruoli diversi, questa è una caratteristica che avevo da giocatore e che mi piacerebbe trasferire. Eclettismo, polivalenza. Sarà importante guardarci negli occhi in questi giorni, avere voglia di dimostrare. Il Genoa ha un suo staff tecnico e stiamo solo valutando come integrarlo”