Pip nautico, il Comune cerca investitori. Nelle ultime ore a seguito delle riunioni che stanno tenendo impegnata la squadra di governo, emerge una nuova strategia dell’Amministrazione di Salerno tesa a salvare la vocazione marinara dell’insediamento produttivo immaginato nell’area ricompresa tra il complesso dei depuratori e la linea di costa. Prima di assumere la decisione definitiva sul destino del macro lotto – espropriato e nella disponibilità pubblica – il Comune avanzerà quindi una richiesta di manifestazione di interesse perché, quantomeno su scala nazionale, gli operatori di settore possano valutare la possibilità di insediarsi a Salerno a condizioni di tutto vantaggio. Innanzitutto perché l’aera è urbanizzata per ospitare attività produttive di tipo cantieristico, poi perché ad esse si possono affiancare quelle artigianali e commerciali di settore ed infine perché i lotti, originariamente suddivisi in appezzamenti di varia grandezza ma comunque non inferiori a 500 mq, possono essere accorpati a seconda delle esigenze di insediamento. Non è esclusa ma è da verificare, inoltre, la possibilità che il Pip nautico possa rientrare nella Zona Economia Speciale del porto di Salerno di imminente istituzione.
Si amplia quindi il ventaglio di possibilità: non solo i cantieri nautici e le aziende di rimessaggio ma anche i rivenditori avranno la possibilità di insediarsi a Salerno attraverso la stipula di contratti per l’acquisizione pluriennale del diritto di superficie sulla particella prescelta a condizioni fiscali, probabilmente, molto convenienti. Tale tipo di evoluzione da una parte certifica la necessità del Comune di non variare di una virgola la natura del progetto per la cui realizzazione furono riconosciuti i (vincolanti) fondi europei, dall’altra il fallimento delle intenzioni degli operatori locali – per cui il Pip nautico fu pensato e progettato – a loro volta vittime della crisi della nautica e che negli ultimi anni hanno ritirato l’interesse ad investire, cancellando il loro nome dalle rispettive particelle prenotate.
A questo punto gli scenari sono tre: il primo prevede che alla manifestazione di interesse risponderà un numero di piccole medie aziende tali da non snaturare il progetto originario, strutturato sul frazionamento funzionale del macro lotto. Il secondo che risponderà una grossa azienda di settore, magari leader che monopolizzi l’area (a mo’ di esempio e per far comprendere l’ordine di grandezza, al Comune indicano esemplificativamente l’azienda Ferretti). Il terzo che non arriveranno risposte significative: in tal caso l’area dovrà essere destinata ad insediamento produttivo di altra natura.
E’ comunque molto probabile che venga ridimensionato il progetto di costruzione del molo carrabile per il varo e l’alaggio con allocazione del travel lift di ultima generazione il cui costo era quantificato in 25 milioni. Per ognuna delle soluzioni potrebbe infatti bastare un’opera a mare meno invasiva e costosa: una piccola darsena in grado di garantire la sicurezza nelle operazioni di varo e alaggio effettuate attraverso un meno impegnativo carro gru gommato utilizzato solo all’interno dell’area produttiva.
Le prossime settimane saranno decisive per il futuro del Pip nautico di Salerno.