A parte l’eccezione rappresentata dalla funzionante metropolitana di Salerno, al sud i treni sono più lenti sia per problemi di infrastrutture sia perché circolano convogli vecchi e non più adatti alla domanda di mobilità. Dal dossier ‘Pendolaria’ di Legambiente si apprende che “muoversi da una città all’altra, su percorsi sia brevi che lunghi, può portare a viaggi di ore e a dover scontare numerosi cambi obbligati anche solo per poche decine di chilometri di tragitto, mentre le coincidenze e i collegamenti intermodali rimangono un sogno. Alcuni esempi? Tra Cosenza e Crotone e’ stato tolto anche l’unico collegamento diretto esistente e serve quindi almeno un cambio e 3 ore di tragitto per soli 115 km. Condizione tragica, poi, del tragitto tra Ragusa e Palermo dove ormai solo 3 collegamenti al giorno effettuano il percorso tutti con un cambio impiegando almeno 4 ore per arrivare a destinazione: situazione che, seppur in miglioramento (?), rimane emblematica della condizione del trasporto ferroviario in Sicilia. Gli altri esempi paradossali: in Basilicata per muoversi tra i due capoluoghi, Potenza e Matera, con Trenitalia non è più previsto alcun collegamento (nemmeno con cambi) se non con autobus. Tra Taranto e Lecce è stato introdotto un Intercity Notte che transita in orari di pendolarismo solo la mattina.
COLLEGAMENTI FERROVIARI TRA ALCUNI CAPOLUOGHI DI PROVINCIA NEL MEZZOGIORNO
REGIONI | TRATTA | DISTANZA KM | CAMBI | TEMPO PERCORRENZA | VELOCITA’ MEDIA |
BASILICATA | POTENZA-MATERA | 100 | 1 | 4h 40m | AUTOBUS |
PUGLIA | LECCE-TARANTO | 107 | 0 | 1h 21m | 80 km/h |
CALABRIA | COSENZA-CROTONE | 115 | 1 | 3h | 38.3 km/h |
SICILIA | RAGUSA-PALERMO | 250 | 1 | 4h | 62.5km/h |
Rapporto Pendolaria 2016. Elaborazione su dati Trenitalia
Per comprendere le ragioni di una situazione nel trasporto ferroviario nella quale si ampliano le differenze tra aree del Paese e tra servizi dalle diverse occorre accennare al capitolo delle risorse e dei controlli, partendo da un dato: prendono il treno ogni giorno 160mila sulle Frecce, 25mila su Italo, 40mila su Intercity, oltre 2milioni e 800mila sui treni regionali, 2milioni e 650 mila sulle metropolitane.
Eppure le Regioni Sicilia e Calabria non prevedono appostamenti in bilancio per il servizio ferroviario pendolare. Le conseguenze sono facilmente immaginabili: in Calabria è netto il calo del numero dei viaggiatori (-6.000 in un solo anno) dovuto alla riduzione dei fondi a cui è seguita una riduzione della già scarsa offerta.