“Isis? No, qui controlliamo tutti quelli che entrano”

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Il luogo di preghiera di via degli Orti può essere considerata una Moschea? “Ci piacerebbe poterne avere una vera e propria” confida Uddin, punto di riferimento della comunità islamica salernitana, originario del Bangladesh. “Ma questo locale è in fitto e, se non paghiamo, possiamo essere cacciati in qualsiasi momento. Servono molti soldi per comprare il terreno e per costruire una Moschea. No, non possiamo permettercela”. Sul rapporto con l’occidente in un momento storico delicatissimo: “La mia religione insegna sin da piccoli al rispetto per la vita. Sappiamo di non dover uccidere nemmeno gli insetti per strada ma sento che stragi ed omicidi si compiono in nome dell’Islam. Non capisco. Ricordo che da bambino, la sera del 24 dicembre andavo a festeggiare il Natale dai miei vicini di casa. In questa nostra comunità vietiamo anche solo i simboli e i disegni che riportano all’Isis. L’Islam è altro”.

La cronaca impone però alle Forze dell’Ordine di mantenere alta la guardia: Il 10 dicembre 2015 a Scafati fu ritrovata, davanti alla sede del Giudice di pace, una bandiera dell’Isis; il 25 marzo 2016 a Bellizzi la Polizia arrestò Djamal Eddin Ouali in esecuzione di un mandato di arresto europeo emesso dalle autorità del Belgio per i reati di partecipazione a un’organizzazione dedita al falso documentale e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina; per l’accusa era implicato in una rete di falsari di documenti a supporto dei terroristi implicati nelle stragi di Parigi e Bruxelles; il 31 gennaio 2017 i militari del Nucleo tributario della Guardia di Finanza di Venezia effettuarono arresti a Roma e San Giorgio a Cremano e perquisizioni a Roma, Napoli, Salerno e L’Aquila in cerca di riscontri circa un presunto traffico internazionale di armi e di materiale dual-use di produzione straniera, nell’ambito di una inchiesta sul terrorismo internazionale della Dda di Napoli. Alla luce di questi i precedenti, i musulmani salernitani restano costantemente (seppur discretamente) monitorati: “Siamo stati più volte convocati dai carabinieri. Sanno che qui ci conosciamo tutti, che viviamo tra Salerno, Pontecagnano e Cava dei Tirreni. Anche quando arrivano fedeli da fuori o dai campi di accoglienza profughi, li identifichiamo subito capendo se hanno tendenze al radicalismo. I salernitani stiamo tranquilli, il primo controllo lo facciamo all’interno della nostra comunità”.  Le preghiere si svolgono cinque volte al giorno, dalle 5.30 alle 18.30. Oggi la Moschea attende il suo Imam: “Arriverà da Roma” conclude Uddin. Per l’impegno gli verranno riconosciuti 500 euro al mese, oltre fitto e alloggio.

 

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