Sabato 23 marzo, Viadotto Gatto: un grosso Tir invade la corsia opposta e scende a tutta velocità verso il porto. La tromba/clacson azionata per tutto il percorso. A Salerno succede anche questo. E guai a pensare che la scena sia ‘eccezionale’. Purtroppo è ordinaria. Ben lo sanno gli abitanti del rione Olivieri, abbandonati da decenni al destino (ineluttabile?) di traffico e smog. Notte e giorno.
Il porto aumenta i volumi di traffico, i cittadini ne pagano le conseguenze ambientali e sociali. Inquinamento acustico ed atmosferico si sentono, si vedono, si respirano. Eventuali ‘misurazioni’ altro non farebbero che confermare i loro livelli nella somma delle diverse centinaia di transiti quotidiani, delle diverse migliaia settimanali. E così via.
Qui non si rispetta il divieto di pubblicità sonora, si invadono le corsie di senso opposto, non si rispetta l’obbligo di proseguire verso le autostrade tanto che, in risalita i tir svoltano a sinistra immettendosi su via Benedetto Croce. Qui il viadotto è una strada ad alta intensità a doppio senso, senza corsie di emergenza, senza marciapiedi, senza illuminazione. Costosissima per il Comune chiamato a rattopparla, considerato il passaggio dei tir che la deteriora continuamente.
E’ questo un quadrante della città sostanzialmente consegnato alla logica della giungla. E del profitto.
In questo scenario nessuno sa quando sarà aperta, anche parzialmente, Porta Ovest. 17 anni fa, il 6 luglio del 2007, fu firmato il protocollo d’intesa in Comune con l’allora ministro.